Entriamo nel merito delle caratteristiche di cui tenere conto nel momento in cui si decide di acquistare un nuovo obiettivo per la propria fotocamera Reflex.
La lunghezza focale e l’angolo di campo
La lunghezza focale è una delle caratteristiche primarie di un obiettivo ed è una misura assoluta che indica la distanza che intercorre tra il centro ottico della lente e il punto di focalizzazione dei raggi di luce paralleli che la attraversano.
Questa misura, inoltre, è inversamente proporzionale all’angolo di campo, quindi minore è la lunghezza focale e più ampia è la porzione di orizzonte la lente è in grado di inquadrare; l’angolo di campo di un obiettivo, inoltre, può variare a seconda del formato del sensore equipaggiato dalla fotocamera.
Sulle fotocamere dotate di sensore Full Frame, l’angolo di campo è quello che corrisponde esattamente alla lunghezza focale infatti, mentre nelle fotocamere APS-C è leggermente ridotto a causa delle minori dimensioni del sensore. La lunghezza focale indicata sull’obiettivo, quindi, se quest’ultimo è innestato su fotocamere APS-C, non corrisponde mai a quella nominale ma va moltiplicata per il fattore di crop, che può essere di 1,4x, 1,5x o 1,6x a seconda del caso.
Tanto per fare un esempio pratico, quindi, un obiettivo fisso da 20mm, su una fotocamera con sensore Full Frame ha un angolo di campo di 94°, mentre su una APS-C si riduce a 70°, e quindi assume lo stesso angolo di campo di un obiettivo 30mm (20 x 1,5). L’unica eccezione è rappresentata dai fisheye, un particolare tipo di obiettivi in cui l’angolo di campo può variare da 180° in su, a seconda del tipo di fotocamera su cui viene montato.
L’apertura del diaframma e le qualità delle lenti
Il diaframma, il numero di lamelle che lo compongono e la sua apertura massima, incidono sulla luminosità dell’obiettivo; maggiore è l’apertura del diaframma, quindi, e maggiore è la quantità di luce che arriva al sensore.
L’apertura è indicata da un numero preceduto dalla lettera “f/”, e varia in base alla lunghezza focale; più piccolo è il numero, inoltre, e maggiore è l’apertura focale. Un valore di f/2.8, per esempio, corrisponde a un’apertura maggiore rispetto a quella di f/4, e quest’ultima è superiore rispetto a f/5.6 e così via.
Ogni obiettivo, poi, possiede un determinato schema ottico costituito da un certo numero di lenti disposte in gruppi. La qualità e le caratteristiche delle lenti incidono molto sul costo degli obiettivi e sulla loro categoria di appartenenza; gli obiettivi professionali per esempio, sono costosi in quanto realizzati con lenti ad alte prestazioni, a differenza di quelli standard che adottano lenti normali e quindi hanno un costo inferiore.
La presenza dei sistemi di stabilizzazione e dei motori ultrasonici, invece, economicamente parlando ha un impatto minore in quanto queste tecnologie sono ormai ampiamente diffuse anche sugli obiettivi standard.
La classificazione degli obiettivi
A parte la differenza tra obiettivi a lunghezza focale fissa e teleobiettivi, questi assumono diverse denominazioni anche in base all’angolo di campo posseduto. Fino a 8° sono chiamati super tele, o superzoom, i teleobiettivi raggiungono i 25° mentre quelli che arrivano a 50° sono definiti medio tele. I normali obiettivi hanno un angolo di campo da 53° a 60°, mentre i grandangolari e super grandangolari arrivano a 90° e 110° rispettivamente. Gli obiettivi con angolo di campo superiore ai 110° ma inferiore ai 180°, invece, sono chiamati ultra grandangolari.
Questa classificazione non è assoluta ovviamente, ma in linea di massima è quella che corrisponde agli standard più utilizzati, e assume particolare importanza perché incide sul tipo di fotografie che possono realizzare. L’obiettivo Nikon 18-105, per esempio, è un’ottica che rientra in più definizioni, quindi è considera un’ottica “tuttofare”.
Obiettivi e generi fotografici
A questo punto dovrebbe essere chiaro che le lunghezze focali e l’angolo di campo incidono notevolmente sul tipo di fotografie che si possono realizzare, e che quelli a lunghezza focale fissa hanno una versatilità minore rispetto ai teleobiettivi.
Gli obiettivi fissi hanno il pregio essere più nitidi rispetto ai tele; ma per un fotoamatore che spazia tra vari generi fotografici, però, è economicamente più vantaggioso acquistare un teleobiettivo.
I super tele e i teleobiettivi che partono da una lunghezza focale minima di 70mm sono particolarmente adatti per la fotografia sportiva e faunistica. I grandangolari e gli ultra grandangolari, invece, sono ottimi per fotografare soggetti a breve distanza e per le foto d’insieme, quindi sono ideali per i panorami e la street photography; mentre le lunghezze focali intermedie si prestano soprattutto alla ritrattistica e ai reportage.
Come per la classificazione, però, anche questa distinzione non è assoluta, e con un po’ di esperienza si può imparare ad adattarsi a diverse circostanze, rimanendo comunque entro i limiti delle possibilità offerte dall’ottica.
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