Dicono di essere delusi per come, in tutti questi decenni, le Amministrazioni comunali che si sono succedute, soprattutto negli ultimi tempi, non hanno saputo valorizzare quel grande patrimonio artistico che è la “Collezione Sinatra”. A parlare per conto degli “eredi” del collezionista di opere d’arte agrigentino Giuseppe Sinatra, è l’avvocato che porta lo stesso nome del mecenate, fratello di suo padre, uomo di grande cultura e sensibilità artistica.
“Ad Agrigento – dice Sinatra – non esiste solamente la Valle dei templi ma anche diversi altri importanti siti nella città dei templi che custodiscono patrimoni artistici immensi. La Collezione Sinatra con le opere di Lojacono e di numerosi altri importanti artisti del tardo Ottocento o dei primi del Novecento, è uno di questi”.
La Collezione in questione, venne infatti donata nel 1933 da Giuseppe Sinatra, tra i più illustri uomini del passato, al Museo Civico di Agrigento affinché alla sua morte, si evitasse di smembrare la raccolta di opere, al fine di renderla fruibile alla città e ai turisti. Si tratta di opere soprattutto di pittura paesaggistica, con romantici scorci di campagne o di marine siciliane e in alcuni casi anche di vedute dei templi greci agrigentini. Molti quadri della Collezione sono firmati da Francesco Lojacono, quell’artista conosciuto nel 1905 che diventò poi uno dei più cari amici del Collezionista al quale quest’ultimo commissionò varie opere. Nella Collezione, alle opere del Lojacono vanno aggiunti artisti dell’Ottocento siciliano, Camarda, Mirabella, Marchesi, De Maria Bergler, De Francisco e diversi altri ancora. Per testamento questa grande e pregevole Collezione venne donata al Comune “con espressa condizione – venne scritto – che tutte le cento pitture, nessuna esclusa dovranno sempre far parte della galleria Sinatra”.
Attualmente le opere in questione, dopo lo spostamento, non senza polemiche, dai locali di Santo Spirito al palazzo dei Filippini, diventato pinacoteca comunale, da oltre un anno sono rinchiuse in quell’edificio, “ostaggio” dei lavori di riqualificazione del palazzo, chiuso alle visite del pubblico, senza possibilità alcuna di essere fruite dalla cittadinanza.
“Non vi è mai stato un vero grande interesse per la Collezione – dichiara oggi l’avvocato Sinatra. – Non esiste un Catalogo completo di tutte le opere, non sono mai state organizzate conferenze o giornate di studio e la Collezione non è mai stata pubblicizzata all’esterno e valorizzata come merita. Eppure è un valore aggiunto che non viene sfruttato a dovere. Mi auguro – conclude l’avvocato Giuseppe Sinatra – che almeno in occasione degli eventi di “Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025” si riesca a promuovere questa importante donazione secondo il volere del mio pro-zio”.
LORENZO ROSSO