Dopo circa sette anni di latitanza è stato arrestato a Galapagar, vicino Madrid, in Spagna, Gioacchino Gammino, 61 anni, affiliato alla famiglia stiddrara degli “Ingaglio” di Campobello di Licata. A catturarlo è stato il personale della Dia, unitamente alle unità dell’Udyco della polizia nazionale spagnola, con il coordinamento della Dda di Palermo. Gammino, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi, era noto alle forze dell’ordine per associazione di tipo mafioso, omicidio ed associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. E’ nipote di Diego Ingaglio, ucciso a Naro nel 1991.
Negli anni 90 gli “Ingaglio” si allearono con la Stidda nissena che aveva scatenato una lunga e sanguinosa guerra di mafia contro gli esponenti di Cosa nostra, con circa 200 omicidi. Gammino, arrestato per la prima volta nel 1984 a Palermo venne indagato dal giudice istruttore Giovanni Falcone per una vicenda legata ad un traffico di droga.
Nel ’95 venne colpito da un’ordinanza di arresto in carcere per associazione di tipo mafioso per l’omicidio aggravato di Giovanni Smiraglia e Salvatore Curto. Dopo un arresto in Spagna fu estradato in Italia nel 1999 e nel 2002 evase da Rebibbia. Sul 61enne pendeva il mandato di arresto europeo, emesso il 29 maggio 2014 dalla Procura di Agrigento diretta dal procuratore capo Luigi Patronaggio. Quest’ultimo, in passato presidente della Corte d’Assise di Agrigento condannò all’ergastolo il mafioso campobellese.