Il fenomeno sociale del film “Barbie al cinema” ha travolto anche Agrigento, portando una bella boccata d’ossigeno alle sale della città e riportando il pubblico in sala. Mamme e figlie, ragazzi e ragazze hanno affollato i cinema, indossando abiti di colore rosa, entusiasti di assistere al film che sta impazzando nelle sale.
Nella foto Giuliano Pinetti e Giulia Fortuna Pitrone in coda al Cinema Concordia
Quando il 9 marzo 1959 Ruth Handler presentò la bambola Barbie, inventata per la figlia Barbara, alla Fiera del giocattolo di New York, probabilmente non immaginava il successo che quel giocattolo avrebbe avuto in tutto il mondo né tanto meno che un giorno sarebbe diventato un film, proprio come il live action, dal 20 luglio al cinema.
Con Barbie hanno giocato numerose generazioni, per le quali è passata dall’essere un fenomeno di costume a modello da imitare, cliché da contestare, nonché bersaglio delle femministe in quanto simbolo di sottomissione agli uomini. Eppure le simboliche immagini alle quali dagli Anni ‘60 a oggi è stata accostata, Barbie è arrivata anche sul grande schermo, dopo un lungo lavoro cominciato 10 anni fa e che ha preso forma durante il lockdown.
A dirigere “Barbie” è Greta Gerwing (“Piccole donne”, “Lady Bird”), da sempre interessata a raccontare donne impegnate a prendere coscienza del proprio essere e delle proprie capacità.
Sebbene l’idea di questo tipo di film sembrasse rischiosa, oggi, a una settimana dalla sua uscita, “Barbie” è posizionato al primo posto della classifica dei film più visti nei cinema italiani ed esteri e ha fatto registrare il record degli incassi. Qual è il segreto di tanto successo?
All’inizio, Barbie è una bambola “stereotipata”, senza particolari doti intellettive e priva di spessore psicologico, dotata solo di un vastissimo guardaroba, sessuata, ma non sexy e desiderosa di indossare abiti colorati da sfoggiare nelle occasioni nel suo mondo perfetto, Barbieland.
Poi succede qualcosa. Barbie scende dai tacchi e si rende conto che i suoi piedi sul pavimento si appiattiscono; comincia persino a riflettere sulla morte, ragion per cui le altre Barbie le dicono che è una bambola che funziona male. Ciò spinge Barbie a fuggire da Barbieland nel mondo reale, popolato da esseri umani, maestri di difetti e imperfezioni, e da qui comincia il suo viaggio che la porterà a essere padrona del proprio destino.
“Barbie” è al Cinema multisala Ciak, orario degli spettacoli: 17.30, 19.30, 21.30 e al Cinema Concordia, orario degli spettacoli: 18.30, 20.30, 22.30
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