In termini territoriali le province in cui emerge la tendenza più forte nell’anticipo all’apertura sono Trapani e Messina mentre aspetteranno tendenzialmente fine maggio o primi di giugno i territori di Palermo, Ragusa e Catania. A Siracusa, Agrigento e Caltanissetta si aprirà principalmente a maggio. “Nonostante l’inflazione, l’aumento dei costi sulle imprese, per le utenze, e per i prodotti – sottolineano i vertici di CNA Balneari Sicilia – così come per i lavori e manutenzioni ma anche quest’anno gli operatori hanno reagito con attenzione senza aumentare sensibilmente i prezzi verso l’utenza. È un dato rilevante – spiegano nel particolare il coordinatore regionale Gianpaolo Miceli e il presidente Gugliemo Pacchione – che sentiamo di richiamare e evidenziare anche in ragione di un racconto costante che tocca probabilmente dei casi eclatanti ma che non rende merito ad una categoria strategica per il turismo siciliano e non solo, troppo spesso presa di mira e oggi a serio rischio di essere messa in liquidazione per scelte illogiche. Nei prossimi giorni convocheremo la stampa per dimostrare le nostre ragioni e continuiamo a sostenere il valore strategico del comparto e la non scarsità della risorsa”.
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