“Siciliani attaccati al Reddito di cittadinanza, mentre le imprese che hanno il lavoro sono ridotte con i mezzi di cantiere fermi perché non si trovano conduttori specializzati”. E’ l’allarme lanciato da Santo Cutrone, presidente di Ance Sicilia, secondo cui, inoltre, “i giovani seguono l’esempio di questi adulti e non scommettono sulle proprie capacità con “Resto al Sud” e con i concorsi banditi per sfruttare le risorse del ‘Pnrr’, mentre tanti validi talenti sono costretti a emigrare. A tutti questi e ai territori dell’Isola l’Ance Sicilia dice: Sveglia! Il Reddito di cittadinanza non durerà in eterno, basta col tendere la mano aspettando che qualcuno eroghi sussidi mascherati da lavoro! L’assistenzialismo da subito sembra comodo, ma alla lunga desertifica la nostra terra”. L’ance continua: “Se la Sicilia non sarà in grado di spendere i soldi del ‘Pnrr’, la prima colpa sarà dei territori siciliani (enti locali e di ricerca, imprese e cittadini) che non si coalizzano e attrezzano per partecipare ai tanti bandi di questi giorni che danno soldi, in totale 2 miliardi e 469 milioni, a chi ha idee e vuole costruire il proprio futuro senza per forza attendere che siano gli enti pubblici a farlo”. Sono quasi 50mila i percettori di reddito di cittadinanza e pensioni di cittadinanza in provincia di Agrigento. I numeri sono riferiti al mese di agosto e riportati in uno studio realizzato dalla Cgia di Mestre sull’impatto che la misura voluta dal Governo Conte ha avuto sul mercato del lavoro del Paese.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp