di Lorenzo Rosso
Alexander Hardcastle? “Un uomo rinascimentale”. Così si è espresso Edward Llewellyn, ambasciatore britannico in Italia che, in occasione delle manifestazioni agrigentine per il novantesimo della morte del mecenate, ha voluto inviare un suo messaggio per far sentire la vicinanza del Paese natale, alla città di Agrigento.
L’iniziativa di intitolare una sezione del museo archeologico Griffo ad Hardcastle “onora la memoria di una grande personalitá, – dice l’ambasciatore Llewellyn – che, con passione e sacrificio, ha dato lustro ai nostri Paesi, portando alla luce una delle piú grandi meraviglie archeologiche di sempre”.
Ufficiale decorato dei Royal Engineers della marina militare britannica durante la guerra anglo-boera, durante una vacanza in Sicilia, nel 1920, Hardcastle venne folgorato dalla vista delle rovine greche ancora non scavate sulla costa sud-occidentale dell’isola e decise di trasferirsi nella città dei templi per finanziare gli scavi.
“Pur non avendo una formazione accademica specifica in archeologia – spiega Llewellyn – investe tutto il suo tempo e l’intera sua fortuna familiare nell’impresa. Ed é grazie alla sua totale dedizione e alla maestría dei professionisti e dei lavoratori del luogo, che il mondo ha potuto godere della magía e dello splendore della meravigliosa Valle dei Templi, il piú grande sito archeologico del mondo”.
Il governo italiano concesse a Hardcastle il grado di Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia nel 1928 e la città di Agrigento lo ha nominato cittadino onorario.
“Un altro, luminoso esempio dei saldi legami che uniscono l’Italia e il Regno Unito” – continua il messaggio del rappresentante del governo inglese in Italia. Purtroppo la vita non fu generosa con il Capitano Hardcastle che terminó i suoi giorni in povertá nel manicomio di Agrigento dove morì il 27 giugno 1933 all’età di sessant’anni.
In occasione delle celebrazioni per il novantesimo della scomparsa, organizzate dall’associazione Cepasa assieme al Comune di Agrigento e all’Ente Parco Archeologico, il prefetto di Agrigento Filippo Romano ha inaugurato la Sala espositiva dedicata al capitano e il sindaco Franco Miccichè ha scoperto una lapide marmorea a perenne ricordo del mecenate inglese, sepolto nel cimitero di Bonamorone.
LORENZO ROSSO
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