Alberto Angela rende giustizia ai luoghi di Montalbano in un’operazione verità che esalta la Sicilia, ma restituisce valore e significato a dove Camilleri e quindi anche il suo Montalbano, sono nati, ovvero Agrigento. Lo speciale ha ottenuto un grande successo, registrando 4.160.000 spettatori, pari al 23,3% di share.
“S’assittò sulla sabbia asciutta, affatato. E accussì stette, fumandosi una sigaretta appresso all’altra, perso a taliare le variazioni della tinteggiatura del sole, via via che andava calando, sui gradoni più bassi della Scala dei Turchi.” Dal romanzo di Andrea Camilleri, La prima indagine di Montalbano.
Ieri sera, su RaiUno, è andata in onda una puntata speciale di Ulisse che ha reso giustizia ai luoghi di Montalbano, omaggiando non solo la figura di Andrea Camilleri, ma anche la Sicilia che ha ispirato il celebre commissario. Il viaggio di Alberto Angela ha avuto inizio da Porto Empedocle, città natale dello scrittore, per poi spostarsi alla Scala dei Turchi e alla Valle dei Templi, prima di proseguire verso il Ragusano, set per oltre vent’anni della fiction.
Con il centenario della nascita di Andrea Camilleri, Angela ha voluto rendere omaggio alla Sicilia di Montalbano, attraverso un racconto che ha esaltato la bellezza dei luoghi legati alla famosa serie. “Lo speciale di Ulisse ha un sapore del tutto particolare”, ha dichiarato Alberto Angela, che ha sottolineato come, grazie alla serie televisiva, i luoghi descritti da Camilleri siano diventati meta di turismo internazionale, portando visibilità a gioielli del patrimonio siciliano come Scicli, Ragusa, Modica, la Scala dei Turchi, la Fornace Penna, Marzamemi, Donnafugata, la Valle dei Templi e Tindari.
Alberto Angela celebra la Sicilia di Montalbano in un viaggio emozionante su RaiUno
Il programma non si è limitato a mostrare i luoghi, ma ha anche evocato le atmosfere magiche che solo la Sicilia di Camilleri riesce a trasmettere. “Sono sempre stato un fan di Montalbano. È una di quelle serie che ti piacciono anche se togli l’audio”, ha aggiunto Angela, parlando delle sensazioni che la serie riesce a suscitare attraverso i suoi sguardi, le sue atmosfere e i dettagli che raccontano il calore della Sicilia, il respiro del Mediterraneo e la Storia che permea quei luoghi.
Durante il viaggio, sono stati protagonisti anche gli attori che hanno interpretato i personaggi della serie, da Angelo Russo nel ruolo di Catarella a Peppino Mazzotta, il fedele ispettore Fazio, passando per Cesare Bocci, che ha dato vita al “fimminaro” Mimì Augello, fino ad arrivare a Luca Zingaretti, il volto indissolubile del commissario Montalbano.
L’omaggio a Camilleri è proseguito con la partecipazione di Arianna Mortelliti, nipote dello scrittore, che ha condiviso ricordi del nonno e il suo modo di scrivere, e con l’intervento dell’editore Antonio Sellerio, che ha raccontato il successo mondiale dei libri di Camilleri. L’aspetto gastronomico non è stato trascurato, con un tributo alla cucina siciliana a cura della scrittrice Simonetta Agnello Hornby, che ha celebrato i dolci tipici dell’isola come cassate, cannoli e biancomangiare.
Il racconto di Angela, che ha descritto la puntata come un incantesimo, ha saputo catturare l’amore degli attori per i loro personaggi e la nostalgia per una serie che ha segnato la storia della televisione. “A cento anni dalla sua nascita, credo sia fondamentale ricordare che Andrea Camilleri non è stato solo un grande scrittore, ma un uomo straordinario, una persona geniale, alla quale la Sicilia, la televisione e la cultura di questo Paese devono moltissimo”, ha concluso Alberto Angela.
Ma nel Ragusano sono stati bravi a lasciare intatto il set del commissario e per i visitatori è come immergersi nella fiction. Ad Agrigento, dove in passato alcune puntate di Montalbano e del Giovane Montalbano furono girate, le cose sono diverse. Mi piace ricordare Makari, altro romanzo nato nell’agrigentino dalla penna del giornalista Gaetano Savatteri di Racalmuto, che ha frequentato il Liceo Classico Empedocle. La fiction, però, è stata girata altrove, nel Trapanese, perché Agrigento, secondo gli scenografi, non si prestava. Quando, su spinta del comune di Agrigento, che finanziò un paio di puntate, si girò nella città dei Templi, con set a Piazza Pirandello, fu necessario lo sgombero delle macchine. Una piazza del municipio diversa e meravigliosa. Eppure, oggi chi viene ad Agrigento sperando di rivedere quella piazza resa celebre da Makari e altre riprese televisive di speciali e documentari, la trova invasa da macchine che parcheggiano in modo selvaggio senza riconoscerla.
Tornando allo speciale di Ulisse, andato in onda ieri sera, ha dunque celebrato non solo la Sicilia di Montalbano, ma anche l’eredità di Andrea Camilleri, un uomo che ha fatto della sua terra e della sua cultura un patrimonio per il mondo intero.
Alberto Angela celebra la Sicilia di Montalbano in un viaggio emozionante su RaiUno
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp