Parole dure, cariche di amarezza e delusione, quelle di Matteo Colucci, ex calciatore dell’Akragas negli anni d’oro e vera e propria bandiera della squadra agrigentina. Il suo affetto per la maglia biancazzurra non è mai stato messo in discussione, ma oggi non può più tacere di fronte al crollo societario che sta trascinando il club in una crisi senza fine.
“Ci avevo visto lungo”, afferma senza mezzi termini Colucci, ricordando la sua decisione di lasciare già un anno fa: “Questa società non meritava la mia fiducia e avevo già capito quale sarebbe stato l’epilogo”. Parole che pesano come macigni su una gestione che, secondo l’ex giocatore, avrebbe potuto evitare il tracollo con un maggiore impegno e una programmazione più seria.
Il suo rammarico è evidente, soprattutto alla luce delle prospettive sfumate: “Dispiace davvero, perché siamo a marzo e con uno sforzo da parte di tutti si poteva quantomeno arrivare a fine campionato”. Colucci non nega le difficoltà del calcio moderno, ma sottolinea con fermezza: “Agrigento, con il suo blasone, non può rimanere senza una squadra”.
Nonostante tutto, il suo cuore resta biancazzurro e guarda già al futuro, ma con una condizione ben precisa: “Sono certo che torneremo più forti di prima, ma a queste condizioni è meglio non fare nulla”. L’ex bandiera dell’Akragas lancia quindi un appello chiaro: “Ripeto, tutto questo si poteva evitare. Raccomando a chi vuole bene a questa squadra e a questi colori di prendere impegni seri e concreti”.
Una dichiarazione che suona come un monito per il futuro dell’Akragas. Se il calcio ad Agrigento vuole ripartire, dovrà farlo su basi solide, lontano dalle incertezze e dalle illusioni.
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