“30 giorni di tempo al Direttore Generale per insediarsi ed, intanto, il Consiglio di Amministrazione si riorganizza per affrontare insieme e nella continuità l’avvio, “in autonomia”, della gestione pubblica dell’acqua.” Inizia così una nota a firma del Cda di Aica, la consortile idrica agrigentina. Il neo direttore generale dell’Aica, Domenico Armenio (nella foto) non può insediarsi a causa di un decreto. Nominato attraverso procedura concorsuale, Armenio, dall’aprile del 2021 è capo di Gabinetto dell’assessorato regionale alle Autonomie Locali guidato da Marco Zambuto, incarico che deve lasciare per assumere quello di direttore di Aica e serve un apposito decreto dello stesso assessorato, che però tarda ad arrivare. “Preso atto delle sopraggiunte problematiche che impediscono a Domenico Armenio, nominato Direttore Generale di ruolo dall’Assemblea dei Soci nella seduta del 26 aprile scorso, il Consiglio di Amministrazione AICA ha deciso di concedere ad Armenio il termine di 30 giorni per la firma del contratto di assunzione e per presentarsi in servizio.” Al riguardo, anche il Presidente dell’Assemblea AICA ha chiesto al Presidente della Regione Siciliana “…di aiutarci a superare questo momento di stallo burocratico istituzionale che sta soffocando l’azienda…”. Il Consiglio ha deciso, tra l’altro, di affidare, in via eccezionale e per un tempo limitato, le funzioni di Direttore Generale al Dirigente AICA, Francesco Fiorino. Nel prossimo Consiglio di Amministrazione, si procederà all’approvazione delle deleghe e dei poteri di spesa e di rappresentanza, ai consiglieri riguardo a specifici argomenti ed obiettivi quali, ad esempio: il miglioramento dell’immagine di AICA verso gli utenti per una loro più concreta fidelizzazione, riducendo le iniquità e disuguaglianze presenti, e favorendo maggiore disponibilità a pagare puntualmente il servizio o a mettersi in regola; la riorganizzazione del personale, il miglioramento del benessere lavorativo e del clima di fiducia dei dipendenti verso il progetto AICA sgombrando anche il capo, con provvedimenti concreti, da timori ingiustificati; la gestione dei rapporti con la Curatela Fallimentare Girgenti Hydrotecne, nel delicato momento di uscita del contratto di affitto, procedendo all’acquisto del ramo di azienda o provvedendo ad attrezzarci diversamente; il coordinamento dei progetti di miglioramento del patrimonio impiantistico, in primis il rifacimento delle reti idriche di Agrigento e Sciacca, il riammodernamento delle adduttrici Voltano e Tre Sorgenti, degli impianti di depurazione finanziati e non attuati direttamente dal Commissario Depurazione; l’assistenza al trasferimento all’interno del perimetro di gestione di AICA delle gestioni in economia dei comuni di Aragona, Camastra, Joppolo Giancaxio, Lampedusa e Linosa, Palma di Montechiaro, Sambuca (fog. e dep.), San Biagio Platani, Santa Elisabetta, Sant’Angelo Muxaro; il potenziamento dell’infrastruttura informatica con l’avvio del controllo di gestione, il Sistema Informativo Territoriale, l’Asset Management, la gestione informatizzata del recupero crediti; la revisione del sistema di produzione di acqua all’ingrosso, in un’ottica di più equa distribuzione delle risorse presenti e di maggiore resilienza ed indipendenza da Sicilia Acque; la predisposizione e gestione dei progetti pilota per il recupero delle perdite idriche e la successiva attuazione a larga scala in coerenza con i contenuti del progetto REACT, che ha visto la proposta formulata da AICA meritevole di finanziamento; i rapporti con ATI, ARERA, Commissario Depurazione, con i Comuni soci e con le organizzazioni portatrici di interessi diffusi a tutela della gestione pubblica dell’acqua, per ricercare nella cooperazione modelli gestionali più performanti; la programmazione economico finanziaria e degli investimenti di breve termine e obiettivo importantissimo, il presidio della gestione energetica dell’efficientamento dei consumi, decisivi per il riequilibrio economico finanziario; la modellazione tariffaria (superamento dei canoni a forfait) e il presidio della qualità tecnica e contrattuale di AICA; la gestione dei rifiuti originati dall’attività produttiva, dei reflui e delle emissioni, della caratterizzazione e riduzione dell’impronta di carbonio; la gestione del trattamento dei dati personali la nomina del Responsabile per la prevenzione e la gestione della trasparenza e della prevenzione della corruzione. “La decisione- continua la nota del Cda- nasce quindi dalla consapevolezza, maturata dall’esperienza fino ad oggi vissuta, che le problematiche in questo particolare momento sono talmente tante e complesse, e che si sovrappongono alle continue emergenze giornaliere, tutte da affrontare e risolvere contemporaneamente e nel più breve tempo possibile, da rendere improcrastinabile e decisivo mettere a disposizione di AICA e del suo Direttore Generale (protempore o di ruolo) tutte le energie positive presenti in chi ha a cuore AICA intesa come simbolo dell’acqua pubblica, dai Sindaci, alla Consulta, ai Sindacati e, in particolar modo, anche le competenze ed esperienze di ciascun consigliere (in ossequio ai principi che hanno ispirato l’assemblea dei soci con la nomina di questo cda), in condizioni di pari autorevolezza professionale e senza incomprensioni o condizionamenti. Per questo, si è ritenuto di non attendere gli sviluppi riguardanti la nomina del Direttore Generale di ruolo prorogando la concentrazione su un unico consigliere di tutte le e funzioni proprie del Direttore Generale e di quelle di Vice Presidente dell’assemblea né di operare una rotazione tra i consiglieri, come si era ipotizzato all’atto della prima nomina. Con questi provvedimenti il Consiglio di Amministrazione, ha voluto anche mandare un segnale di ritrovata convergenza verso un progetto ambizioso che, nella fase più delicata del suo percorso, non può sostenere in aggiunta tensioni e prese di posizione che, alla lunga, rischierebbero di alimentare la diffidenza verso un progetto che fonda le proprie radici sui principi economici del beneficio pubblico.”