32 anni fa il grido di Giovanni Paolo II contro la mafia: Agrigento ricorda una visita storica
Era il 9 maggio del 1993. Esattamente 32 anni fa, Giovanni Paolo II si trovava in visita pastorale nell’Arcidiocesi di Agrigento, una giornata impressa nella memoria collettiva per la veemenza con cui il Papa polacco si scagliò contro la mafia, dalla spianata dei Templi di Agrigento. Quelle parole, pronunciate con voce rotta dall’emozione e con un’energia che squarciò il silenzio di una terra ferita, divennero un monito senza tempo: “Convertitevi! Verrà un giorno il giudizio di Dio!”.
Il ricordo di quel giorno oggi ritorna con forza, mentre la Chiesa si affaccia a una nuova stagione con l’elezione di Papa Leone XIV, il primo Pontefice americano della storia. Una nuova pagina, carica di sfide e speranze, ma che non cancella la forza simbolica e profetica di quel 9 maggio.
Nella memoria degli agrigentini, la figura di Karol Wojtyła resta viva e luminosa. Quella visita fu molto più di un evento ecclesiale: fu un atto di coraggio, un abbraccio alla Sicilia onesta e una denuncia netta contro ogni compromesso con il male. A trentadue anni di distanza, il suo grido risuona ancora potente, attuale, necessario.
Mentre Leone XIV si prepara a guidare la Chiesa in un tempo complesso e globale, Agrigento non dimentica. Non dimentica quell’uomo vestito di bianco che parlò con il cuore, accarezzò i bambini, pregò per i martiri della giustizia, e lasciò in eredità parole che ancora oggi fanno tremare le coscienze. Una visita, quella di Giovanni Paolo II, che segnò un prima e un dopo. Un punto fermo nella storia spirituale, sociale e civile della città dei Templi. Leggi anche: “Mi avete chiamato per portare la croce”: la prima omelia di Papa Leone XIV.
Le foto dal web – sono stati pubblicate sulla pagina Facebook Microstorie di Girgenti
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