I lampioni che sono stati rimossi in diverse parti della città di Agrigento non potranno essere sostituiti poichè il Comune non ha le risorse per provvedere nè il tempo necessario per programmare degli interventi.
“Negli ultimi tre anni– come ha spiegato il dirigente finanziario- il bilancio è stato approvato a fine anno e c’è quindi una corsa all’ultimo per autorizzare questi interventi di straordinaria manutenzione. Gli uffici del settore spiegano che con queste cifre non si riesce a programmare con adeguata capienza gli interventi relativi all’installazione di nuovi impianti”.
Inutili anche le richieste dei consiglieri di opposizione che da tempo chiedono uno sconto per chi abita in zone buie e comunque paga la Tasi. Come spiega l’assessore Massimo Muglia, “si tratta di un servizio indivisibile perchè non si può capire quanta energia elettrica si consuma per utente. Questi servizi non sono a chiamata individuale ma caricati sulla finanza generale”.
A far emergere la problematica, la votazione all’unanimità di una mozione proposta dal consigliere Rita Monella che proponeva di sollecitare ad un miglior funzionamento del sistema di illuminazione pubblica.
E’ emerso che il servizio costa 2 milioni 200 mila euro annue, cui aggiungere circa 300mila euro per interventi manutentivi, dei quali- come riporta il quotidiano La Sicilia- 150/200 mila euro provenienti da un fondo destinato a questo tipo di interventi e poi altrettante somme investite dalla società che gestisce il servizio in appalto col Comune.