C’è chi vuole l’acqua, chi l’aeroporto, chi è contrario al ponte e chi chiede la rete idrica. Nella manifestazione provinciale contro la cattiva gestione del servizio idrico, in una provincia interamente assetata, c’è di tutto. Ma soprattutto ci sono cittadini che mostrano bidoni di plastica. La provincia è allo stremo, e a pagarne le conseguenze è soprattutto il settore economico e turistico. Senza turismo, senza presenze turistiche, le attività imprenditoriali vanno a rotoli e, di conseguenza, tutto l’indotto (VIDEO).
In una terra in cui o sei impiegato o ti inventi un’attività turistico-commerciale, sentire le reti nazionali sparare a zero su Agrigento è diventato un danno incalcolabile. Tutta la pubblicità positiva che era stata fatta dopo la proclamazione di Agrigento Capitale della Cultura è stata di colpo azzerata e i risultati sono alberghi e B&B vuoti e tanta desolazione per le strade cittadine.
Alla manifestazione, voluta e organizzata dalla Chiesa e dal Cartello sociale, non sono state però portate delle proposte concrete. Eppure ci sarebbero tante soluzioni, e più soluzioni ci sono, più la politica sarebbe messa alle strette. Una di queste è stata pubblicata da alcune testate giornalistiche regionali: la crisi idrica è un problema che colpisce sempre più parti del pianeta. Le crescenti siccità, provocate dalla mancanza di piogge e dall’aumento delle ondate di calore che causano incendi e disastri ambientali, stanno portando alcune regioni a situazioni limite per il loro stile di vita e per l’economia.
La Sicilia è una di queste regioni, dove i campi coltivati non riescono a ottenere sufficiente acqua né dalle dighe destinate all’irrigazione né dalle piogge che dovrebbero irrigare i terreni. Questo problema sta causando una bassa produzione di prodotti importanti come olio d’oliva, grano, mais e uva.
La soluzione a questa emergenza richiede misure efficaci, rapide ed economiche. Una soluzione consiste nel fornire acqua a qualsiasi luogo che ne abbia bisogno, indipendentemente dall’accessibilità o dallo spazio. L’azienda spagnola Tedagua è leader nella desalinizzazione e nel trattamento delle acque, con oltre 40 anni di esperienza e referenze in 32 paesi. Durante questi anni, ha puntato sulla ricerca e sviluppo, ottenendo progressi in processi come il riutilizzo e la desalinizzazione. L’azienda ha sviluppato desalinizzatori di grande portata – più di 100 impianti con una capacità produttiva di 11 milioni di m³/giorno – e trattamenti terziari – con oltre 21 milioni di m³/giorno trattati – oltre ad altre tipologie di impianti e reti idriche.
Tornando alla cronaca della manifestazione odierna, va detto che i cittadini di Agrigento sono scesi di nuovo in piazza al grido “Vogliamo l’acqua”. Organizzata dal gruppo #Vogliamolacqua, il comitato spontaneo che si sta impegnando a difendere il diritto all’acqua dei cittadini, alla manifestazione hanno preso circa 1.500 persone. Un numero di presenze più alto rispetto alla prima protesta dello scorso 3 giugno.
In testa al corteo vi era il cartello sociale, le associazioni del territorio che hanno promosso l’iniziativa contro quella che viene definita “una cattiva gestione idrica”, i sindacati, ma anche uomini e donne della politica. Il corteo, partito da Piazza Cavour, attraversando il Viale della Vittoria e Piazza Marconi, è giunto fino in Piazza Aldo Moro davanti al palazzo della Prefettura.