A breve verrà creata una “cabina di regia” per “Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025”. Ad annunciarla è il sindaco, Franco Miccichè, che sarebbe intenzionato a creare un vero e proprio Ufficio ad hoc, in grado di pianificare la strategia futura dell’“Operazione Capitale della Cultura” e coordinare le manifestazioni, gli eventi e tutte le altre iniziative in vista del 2025. Finora, a parte il progettista, Roberto Albergoni che con la sua “Associazione MeNo” si era aggiudicato il Bando per la stesura e la predisposizione del dossier da presentare al Ministero della Cultura, tutti gli altri componenti del Comitato promotore,hanno finora operato su basi spontanee e volontaristiche. Adesso è venuto il momento di dare un aspetto giuridico all’organizzazionee di creare una “governance”. Da qui la necessità di dare vita un Ufficio che si occupi esclusivamente di Agrigento Capitale. “Su suggerimento del progettista Albergoni – spiega il sindaco Miccichè – creeremo una struttura operativa; una sorta di cabina di regia unica per coordinare le azioni legate al grande momento che ci attende. Per fare questo, penso di affidarmi a colui che ha predisposto il nostro dossier, Roberto Albergoni, che già in passato, con “Palermo Capitale della Cultura 2018”, aveva dato anima, nel comune capoluogo di regione, attraverso una Fondazione, ad una struttura simile a quella che intendiamo far nascere qui ad Agrigento”. In questa “cabina di regia” oltre ai progettisti dovranno sicuramente trovare posto alcune figure importanti per il buon proseguo dell’operazione; in particolare esperti in Comunicazione, marketing, relazioni pubbliche e affari amministrativi e legali. Si tratta infatti di formare un pool che accompagni la città all’importante appuntamento del 2025. E per fare questo saranno molto importanti anche alcuni passaggi burocratici necessari per dare solidità all’Ufficio in fase di avviamento. In pratica ci sarà una struttura operativa autonoma che si baserà comunque sempre sul lavoro di tanti volontari.
Altra notizia che sta venendo fuori in queste ore è che, con molta probabilità, si cercherà di fare un gemellaggio con la città di Gorizia che proprio nel 2025 sarà la Capitale Europea della Cultura: due città di confine, Agrigento e Gorizia, accomunatedalla stessa sorte: anche se una si trova nell’estremo Nord e l’altra è situata nel profondo Sud. Le due città rappresentano gliavamposti più impegnati in materia di migranti. “Mi sono già sentito con il collega sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna – ha confermato il primo cittadino Miccichè – e stiamo cercando assieme di portare avanti questo gemellaggio per il 2025”. Era stato nelle ultime ore il Sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi a suggerire questo gemellaggio tra Agrigento e Gorizia: “Trattandosi di capoluogo di provincia, e quindi con una capacità di coinvolgimento del territorio, la distanza all’altro capo dell’Italia, da Gorizia, – aveva spiegato Sgarbi – impone un gemellaggio per realizzare progetti comuni e coordinati”.
In questo momento particolare di euforia cittadina c’è però anche chi, fuori dal coro, va un po’ controcorrente. E’ il caso dello scrittore Matteo Collura, agrigentino da molti anni trapiantato a Milano, noto per i suoi saggi su Sciascia e Pirandello, che non nasconde una certa preoccupazione per questa acclamazione: “Coloro i quali rappresentano la città di Agrigento, sindaco in testa – ha detto lo scrittore Collura – ne saranno felici. Anche noi. Ma passata la sbornia dei festeggiamenti ci si renderà conto di avere esposto la città a un rischio impietoso: quello di apparire, sotto i riflettori di una simile promozione, per quello che è. Vale a dire una città arretrata, priva di servizi essenziali, assolutamente inadeguata a tenere testa al suo antico passato. Fatti i conti, ci sono venti mesi di tempo per mettere qualche pezza, lavorare sui tanti disservizi. Per farne una città normale prima che capitale della cultura”.
LORENZO ROSSO