Sono tre i barchino affondato in area Sar italiana e a poche miglia da Lampedusa. Questa notte un peschereccio ha salvato 34 migranti e recuperato il cadavere di un uomo. Il gruppo di sopravvissuti e la salma sono stati trasbordati sulla motovedetta della Guardia costiera che ha portato tutti a Lampedusa. Sarebbero circa 20 migranti che mancano all’appello, e la Capitaneria di porto sta coordinando le ricerche dei dispersi. I sopravvissuti sono 26 uomini, 8 donne e 6 minori, e sono stati sentiti dalla Squadra mobile di Agrigento nell’hotspot dell’isola. La barca era partita alle 21 di sabato da Sfax in Tunisia.
Un secondo barchino è affondato nel primo pomeriggio al largo di Lampedusa. Quarantadue persone sono state soccorse dalla Guardia costiera, fra cui 5 donne e 3 minori, ma stando alle dichiarazioni dei naufraghi ci sarebbero tre dispersi, tutti uomini. Il gruppo ha riferito di essere salpato da Sfax, in Tunisia, alle 22 di sabato scorso, un’ora dopo rispetto al primo natante naufragato. I sopravvissuti hanno riferito di essere originari di Benin, Camerun, Congo, Guinea, Mali, Sierra Leone e Sud Sudan.
Una terza imbarcazione è naufragato, nel pomeriggio, nelle acque antistanti a Lampedusa. Trentasei i migranti tratti in salvo, fra cui 8 donne e 3 minori, dai militari della motovedetta della Guardia di finanza. Recuperato anche il cadavere di una donna. Tanto i sopravvissuti, quanto la salma della giovane, sono stati già sbarcati a molo Favarolo. La bara è stata portata al cimitero di Cala Pisana dove le bare salgono a sette.
In totale a Lampedusa sono 21 gli sbarchi con l’arrivo di 819 persone nel giro di 24 ore. Le motovedette di Capitaneria di porto e Guardia di finanza faticano a raccogliere tutti gli Sos e soccorrere i tanti barchini che vengono segnalati in area Sar o nelle acque antistanti l’isola. La raffica di sbarchi, iniziata nella tarda mattinata di ieri, si sta registrando dopo quattro giorni di stop dovuti alle cattive condizioni del mare. Tutti i migranti sbarcati sono stati portati all’hotspot di contrada “Imbriacola” dove, all’alba, c’erano 1.094 ospiti, a fronte dei poco meno 400 posti disponibili.
Nel frattempo un migliaio di coperte, realizzate a mano, sono state donate per i bambini ospiti del centro di accoglienza di Lampedusa. La gara di solidarietà è stata promossa dal progetto “Trama, Tessuti d’Amore” ed è stata accolta dalla cooperativa sociale Badia Grande che gestisce la struttura. L’iniziativa solidale è nata da un’idea di una donna lombarda: Ornella Pasquinelli che ha riunito un gruppo di persone accomunate dalla passione per il cucito, il lavoro ai ferri, all’uncinetto e il ricamo. Le prime 40 coperte (misura 60x80cm) sono arrivate grazie a un agente della polizia che ha fatto da tramite tra la cooperativa e il progetto.
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