AGRIGENTO. Mentre il progetto dell’Aeroporto del Mediterraneo torna sotto i riflettori, la provincia di Agrigento continua a fare i conti con una realtà amara: un territorio privo di infrastrutture adeguate. Non un solo chilometro di autostrada, nessun collegamento rapido dovuto alla mancanza del raddoppio ferroviario, e una distanza sempre penalizzante dagli attuali scali aeroportuali di Catania e Palermo, entrambi situati a più di due ore di viaggio.
Ad aggravare la situazione, il nuovo Aeroporto del Mediterraneo, che dovrebbe sorgere nella valle del Mela, in provincia di Messina, si troverebbe ancora più lontano, rappresentando per Agrigento un ulteriore simbolo di esclusione dal circuito delle grandi infrastrutture regionali.
Il progetto della Sciara Holding Ltd, finanziato interamente con risorse private, promette una pista intercontinentale, un eliporto e persino una metropolitana del cielo con collegamenti a lungo raggio. Eppure, per gli agrigentini, l’impatto reale di questa infrastruttura rischia di essere marginale. La città rimane tagliata fuori dall’anello autostradale, e i collegamenti ferroviari, già lenti e insufficienti, rendono difficile persino raggiungere i principali snodi di comunicazione.
Mentre l’aeroporto promette di trasformare Messina in un hub logistico e di sviluppo, il sogno di un accesso diretto per Agrigento resta lontano. Gli scali di Catania, Palermo e ora quello del Mediterraneo restano, di fatto, mete fuori portata, alimentando il senso di isolamento della provincia.
La domanda che sorge è inevitabile: perché la Sicilia, nell’ambito di progetti così ambiziosi, non riesce a connettere tutte le sue province, creando un sistema di mobilità equo e integrato? Agrigento, con il suo straordinario patrimonio culturale e turistico, meriterebbe finalmente un posto centrale in questa visione di sviluppo. Ma finché rimarrà ai margini, i grandi progetti rischieranno di lasciare, per molti, solo sogni irrealizzati.
Ed ecco la notizia dello scalo messinese: Proposto dalla Sciara Holding Ltd, società londinese guidata dal Ceo Fabio Bertolotti, l’aeroporto intercontinentale potrebbe sorgere nella valle del Mela, in provincia di Messina, e rappresentare un trampolino di rilancio per il Sud Italia.
La visione non si limita a un semplice scalo passeggeri: il progetto prevede una struttura innovativa, con una pista di tre chilometri, un eliporto e persino un dirigibile, per creare una vera e propria “metropolitana del cielo”.
Fabio Bertolotti ha sottolineato che il progetto, interamente finanziato da privati con un investimento iniziale di 800 milioni di euro, mira a generare posti di lavoro e a trasformare la Sicilia in un hub logistico di rilevanza internazionale. «L’aeroporto non è solo un’infrastruttura, ma un’opportunità per far crescere l’intera regione. Messina potrebbe diventare la nuova Rotterdam, sfruttando il potenziale della raffineria di Milazzo e le ZES», ha spiegato il Ceo durante la presentazione.
Il Coordinatore Generale del progetto, Roberto Di Pietro, ha evidenziato che l’ENAC, dopo aver bocciato in passato proposte simili, ora mostra apertura grazie all’ambizione intercontinentale e all’attenzione per il traffico mercantile. «Questo scalo non si limita a far viaggiare persone: punta sul trasporto merci, creando un corridoio economico strategico per la Sicilia», ha detto Di Pietro, evidenziando il ruolo centrale della logistica.
L’iniziativa è stata accolta con interesse anche dalla Commissione Ponte del Consiglio comunale di Messina, che ha dato spazio alla presentazione ufficiale del progetto. In parallelo, il dibattito si intreccia con la visione di un futuro in cui il ponte sullo Stretto potrebbe completare un ecosistema infrastrutturale integrato, pur non essendo direttamente legato all’aeroporto.
La “metropolitana del cielo” e la prospettiva di uno scalo merci sgravato da costi doganali potrebbero rappresentare una svolta per l’intera area centro-meridionale della Sicilia. Agrigento, da sempre alla ricerca di soluzioni per rilanciare la propria accessibilità, osserva con interesse questo progetto che, pur trovandosi fisicamente altrove, promette di avvicinare la provincia al resto del mondo. Tra ambizioni e concretezza, l’Aeroporto del Mediterraneo rappresenta una sfida. Ora la domanda è: riuscirà questa idea a decollare davvero?
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp