Fratelli d’Italia esce dalla maggioranza
Miccichè perde pezzi, forse cugini, mai più fratelli. La frattura tra il sindaco di Agrigento e Fratelli d’Italia non è più solo un’ipotesi sussurrata nei corridoi della politica cittadina: è realtà. Con le dimissioni degli assessori Alfano e Piparo, il partito della Meloni decide di staccare la spina all’amministrazione comunale, chiudendo un capitolo che era iniziato sotto il segno della collaborazione e che oggi si consuma nel segno della rottura.
Come si ricorderà, Fratelli d’Italia all’ultima tornata elettorale non appoggiò Miccichè in prima battuta, ma – insieme alla Lega – la candidatura di Daniela Catalano. Soltanto dopo il turno di ballottaggio, il partito appoggiò la candidatura di Miccichè, entrando in giunta con l’assessorato alla Cultura e al Turismo. Un’alleanza che allora apparve come un compromesso strategico e che oggi si scioglie in modo clamoroso.
La scelta è stata annunciata al termine di una riunione fiume alla presenza dei vertici provinciali e comunali del partito, dei consiglieri e degli stessi assessori uscenti, con la partecipazione dell’assessore regionale Giusi Savarino. Una decisione definita “sofferta ma inevitabile”, maturata – spiegano – dopo una lunga riflessione sul presente e sul futuro della città.
“Non servono poltrone per curare e difendere gli interessi del territorio – sottolineano i dirigenti di Fratelli d’Italia –. Non ci interessano incarichi o ruoli: ciò che conta è lavorare con coerenza e dignità politica, senza restare intrappolati in logiche di potere che non condividiamo”.
Il colpo politico è pesante. Non solo perché indebolisce numericamente la maggioranza che sostiene Francesco Miccichè, ma soprattutto perché sancisce la rottura con un pezzo importante del centrodestra agrigentino. Fino a ieri “cugini” di governo, oggi gli ex alleati scelgono di collocarsi all’opposizione, aprendo scenari nuovi e carichi di incognite.
Per il sindaco, già stretto tra le difficoltà amministrative e le tensioni interne, si apre dunque una fase tutta in salita. Il ritiro degli assessori di FdI toglie ossigeno alla giunta e ridisegna gli equilibri in Consiglio comunale, dove i numeri iniziano a scricchiolare.
Da qui una domanda che molti, nei palazzi della politica locale, cominciano a porsi: quanto potrà reggere l’amministrazione Miccichè senza l’appoggio dei “fratelli” diventati ormai solo lontani parenti?
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