All’Akragas la comunicazione è nel caos. Non si parla dei risultati sul campo, ma di ciò che accade sul fronte comunicativo, e non certo per colpa dell’addetto stampa, che nell’ultima partita casalinga non era presente a causa di un grave lutto. Durante la conferenza, chi gestiva l’evento ha portato il tecnico Lillo Bonfatto a fare dichiarazioni non richieste, che avrebbero dovuto essere espresse in maniera diversa. Sembra che Bonfatto volesse togliersi un peso, rivelando che Desiderio Garufo, uno dei giocatori più rappresentativi, il capitano, con un’importante carriera da professionista, è stato messo fuori squadra per presunti errori nei confronti del tecnico. Ma quali errori? Cosa avrebbe fatto di così grave Garufo? E soprattutto, perché l’Akragas non ha comunicato tempestivamente e correttamente l’esclusione del giocatore?
Il vero disastro arriva quando, anziché incalzare Bonfatto per un chiarimento, chi pone la domanda successiva cambia subito argomento, passando alla partita. Come se il 2-2 tra Akragas e Ragusa fosse più importante di un fatto così rilevante. Si cambia argomento, lasciando però tanti dubbi e poca chiarezza. Bonfatto, che in questa vicenda è solo una vittima, essendo un tecnico che si affida ad altri per la gestione della comunicazione, resta in balia degli eventi.
Il patatrac arriva inevitabilmente. Con un post sui social, Garufo replica alle dichiarazioni del tecnico: “A seguito delle ultime dichiarazioni rilasciate dal Mister alla stampa – scrive questa mattina – devo purtroppo constatare che l’unico soggetto a cui non è stato portato rispetto, prima come uomo e poi come calciatore, sono io. Nella mia lunga carriera professionistica ho sempre accettato le scelte tecniche, anche quando non le condividevo. Ma quando si arriva a ledere gratuitamente il mio buon nome e la mia onorabilità, non posso restare in silenzio. La mia condotta è sempre stata improntata alla correttezza e alla lealtà sportiva verso l’allenatore e la società di turno. Mi riservo quindi di sporgere denuncia penale contro chiunque stia infangando la mia persona e la mia professionalità.”
Anche Garufo chiarisce poco, ma il danno, questa volta sul piano comunicativo, è ormai fatto.
Ecco le dichiarazioni di Deni: “Si chiariscano loro – afferma il patron – noi siamo spettatori paganti. Il mister ci ha parlato e noi gli abbiamo raccomandato di fare chiarezza tra di loro. Per noi lui è una bandiera, ma devono chiarirsi. Aspettiamo gli eventi. Ho visto un film che si intitolava ‘L’ultimo miglio’ e c’era una frase che mi ha colpito: le cose che avvengono nell’ultimo miglio devono rimanere nell’ultimo miglio. La società prende atto che il tecnico non vuole Garufo per ragioni disciplinari. Se Garufo non è d’accordo, vada dal mister e si chiarisca. Rimango dell’idea che questa sia una squadra forte; c’è qualcosa da migliorare e stiamo lavorando sul mercato.”
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