La notizia della scomparsa prematura dell’imprenditore Salvatore Moncada ha sconvolto non solo il mondo dello sport , della pallacanestro nazionale e regionale, ma anche tutta la comunità agrigentina e non solo. Moncada non è stato soltanto il main sponsor della Fortitudo Agrigento, capace di grandi imprese, ma è stato un imprenditore lungimirante, per lui è sempre stata importante la programmazione con gestioni sempre molto oculate e questo trapelava anche dai risultati sportivi. Adesso il futuro è nelle mani dei figli, in particolare, la squadra di basket in quelle di Gabriele che, da due anni, aveva già preso le redini ottenendo ottimi risultati ma oggi sarà senza la guida del padre, scomparso troppo presto. Fortitudo che si stringe al dolore della famiglia. I figli sono volati a Milano per espletare le procedure e portare a casa la salma dell’imprenditore ma , probabilmente, si dovrà attendere l’autopsia. La squadra della Fortitudo domenica prossima, 8 maggio alle 18, giocherà al PalaMoncada la partita contro Virtus Cassino durante la quale verrà ricordato Salvatore Moncada. Sarà l’ultima sfida di campionato, poi saranno play off. Da nord a Sud tanto sgomento e tantissimi messaggi di cordoglio. L’attore Gianfranco Iannuzzo scrive così: “Per tutti era il “Re dell’eolico” o Il Presidente della “Fortitudo” una formidabile squadra di basket che era la sua grande passione. Geniale ed instancabile Imprenditore si era fatto da solo, come si dice… Pieno di idee, progetti, programmi, proposte. Per me e’ stato un grande Amico! Sincero, leale, generoso. Sempre presente. Da quando ci conosciamo (e sono tanti anni) ha voluto assistere a tutti i miei spettacoli. Nella nostra Agrigento ma anche a Roma, Milano, Palermo. Sempre con l’amatissima moglie Patrizia accanto e sempre con un sorriso, una parola affettuosa, un abbraccio sincero! Adorava i suoi figli, di cui era profondamente orgoglioso, la sua azienda, la sua casa, che era costantemente aperta agli amici. Pochi ma buoni, diceva, facendoti sentire importante, prezioso. Gli piaceva sentirsi amato, apprezzato ma gioiva anche del tuo successo.” Il sindaco di Agrigento, Franco Micciché, scrive: “Avevo incontrato un paio di settimane fa Totò Moncada, sapere che oggi non c’è più mi rattrista moltissimo. Totò era un grande imprenditore e un grande uomo di sport. Ciao Totò non ti dimenticherò mai. A nome mio e di tutta la giunta esprimo le più sincere condoglianze alla moglie Patrizia e ai figli.” Anche l’ex primo cittadino Firetto lo ricorda: “Prematuramente sei andato via. Con i tuoi solidi principi. La tua genialità. Lucidamente visionario. Un passo avanti . Da adesso non c’è più un uomo di grande”. NPC Rieti Pallacanestro esprime “il cordoglio alla famiglia Moncada, alla comunità agrigentina ed alla Società Fortitudo Agrigento per l’improvvisa scomparsa di Salvatore Moncada, per anni presidente della formazione siciliana. NPC Rieti si stringe alla famiglia in questo momento di grande dolore”, si legge in un post sui social. Così come la Pallacanestro Trapani che lo ricorda con queste parole: “Ad Agrigento Moncada è stato un punto di riferimento per il basket, ha rappresentato un baluardo di passione sportiva per tutto il movimento siciliano. In questo momento di indicibile dolore, rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze.”
L’ex della Fortitudo, Luca Corpaci esprime parole che sono in mix di apprezzamento, tristezza e rabbia: “Che tristezza caro Totò, sei stato mio Presidente da giocatore e, 20 anni dopo, da allenatore ma la sensazione provata alla tragica notizia é stata che é venuto a mancare un compagno di viaggio con cui ho condiviso molto e non solo a livello sportivo. Ho vissuto gli anni della tua impressionante cavalcata imprenditoriale che andava di pari passo con quella sportiva. Ventiquattro ore però non ti bastavano più. Ricordo quando mi hai dato appuntamento, per una riunione, alle 2 di notte su un tavolo all’esterno di un ristorante chiuso. A San Leone. Hai fatto una corsa pazzesca. Riconoscevi quando un giocatore andava aiutato, perchè il suo atteggiamento era positivo e costruttivo, anche se non lo era il rendimento. Nelle difficoltá sono tutti spariti, alcuni anche con la pancia piena. Le tue ultime esternazioni mi avevano trasmesso solitudine. Orgogliosa solitudine ma comunque, solitudine. Con te se ne va una persona con cui ho condiviso momenti di vera gioia. Una persona a cui sarò per sempre riconoscente ed a cui ho voluto bene. Per Agrigento finisce un’era. L’era di Totò Moncada”. Denis Cagnardi, il coach che prese il testimone da Franco Ciani per poi passarlo a Michele Catalani, lo ricorda come “un uomo speciale”. I collaboratori e i dipendenti della Moncada Energy, di cui era fondatore Salvatore Moncada, si stringono al dolore della famiglia: “Il suo ricordo resterà vivo ed indelebile in tutti quelli che hanno avuto l’onore di conoscerlo”. E, poi, Franco Ciani che rivolge un lungo post al “pres”, così come era solito chiamarlo. Tra le tante cose, Ciani, scrive: “Credo, seppure a volte a fatica di essere riuscito a capirlo, forse fino all’ultima decisione, quella di andarmene, ma di andarmene per la fine di un percorso professionale non certo di un filo invisibile ma indissolubile che a lui mi legava fatto di stima e di affetto. Ho continuato a seguirlo poi nell’ombra ma con curiosità, con interesse a volte con apprensione, perché lui per certi versi non ha mai smesso di essere il “Pres” e io non ho mai smesso di provare a comprendere il perché di scelte e decisioni e cosa ci fosse in quella mente talmente visionaria da aver creato, tra mille diffidenze, difficoltà e invidie realtà di cui essere fieri, donandole a tutti noi che da soli probabilmente mai avremmo compiuto nemmeno il primo passo. Oggi mi rimangono i ricordi, gli insegnamenti, aneddoti ed emozioni, ma purtroppo quei famosi percorsi mi hanno sempre impedito di incontrarlo nuovamente e mai come oggi sono pervaso da ulteriore tristezza proprio per questo. Rimangono i suoi principi, l’amore e la devozione per la sua famiglia, l’amore sincero e travagliato per la sua città, la sua capacità di fare impresa in una terra non sempre facile, rimangono il suo esempio ed il suo impegno su mille fronti, rimane la Fortitudo, rimangono tre figli allenati e preparati al futuro da lui , che ha mostrato loro cos’è la vita, rimane la Signora Patrizia che oggi vorrei stringere in un abbraccio silente e rimane la fierezza di chi gli è stato accanto in ogni momento della vita.
So che con Zi Pè, un’altro spicchio del mio cuore agrigentino, si abbracceranno , so che veglieranno insieme sui loro cari, con quel sorriso speciale di cui entrambi erano capaci, so che il mio affetto per entrambi non si spegnerà mai e so che la mia gratitudine per lui sarà sempre infinita.
Oggi mi arrogo il diritto di usare per la prima volta il “tu” per dirti che ti voglio bene e non posso non augurarti buon viaggio “Pres”, ma sappi che una cosa solo non credo riuscirò a perdonarti…non era il momento di partire.”
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