“Viadotto e abbandonato”: i lavori sull’Akragas di nuovo fermi. La provincia continua a scontare un isolamento strutturale
AGRIGENTO – “Viadotto e abbandonato”, parafrasando il titolo del celebre film di Pietro Germi. È questo lo stato dell’Akragas I, arteria fondamentale per la viabilità agrigentina, dove i lavori – ancora una volta – risultano fermi. Eppure era stato l’attuale deputato regionale Angelo Cambiano, all’epoca nello staff del sottosegretario Cancelleri, ad assicurare che il cantiere sarebbe stato concluso in tempo per Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.
La realtà, però, racconta un’altra storia. I cantieri sono ancora bloccati, le carreggiate incomplete, e l’attesa per la riapertura totale si fa sempre più lunga. Una situazione che rende stucchevole il comunicato diffuso in queste ore dal Movimento 5 Stelle, in cui si rivendica il passaggio politico che avrebbe permesso l’avvio dei lavori: “Senza quel passaggio, oggi non ci sarebbe nulla da inaugurare”. Parole che sembrano stonate davanti a una mobilità al collasso.
Ma il problema va ben oltre questo singolo viadotto. Come sottolineato nella nota stampa, gran parte della Sicilia – e in particolare la provincia di Agrigento – continua a scontare un ritardo infrastrutturale cronico. Un ritardo che incide in modo diretto sul settore turistico, ostacola la mobilità quotidiana di migliaia di cittadini, penalizza studenti, famiglie, pendolari e frena qualsiasi prospettiva di sviluppo economico.
Le strade provinciali restano dissestate, i collegamenti ferroviari sono lenti e inadeguati, i cantieri sembrano eterni. È il caso, ad esempio, della famigerata curva di Poggio di Guardia, sulla SS 115, tragicamente nota per numerosi incidenti mortali. Un tratto che da anni rappresenta un simbolo dell’abbandono istituzionale e che resta una ferita aperta per la comunità.
E ancora, la SS 189, dove un semaforo in tilt, per un guasto tecnico, si è trasformato in una trappola pericolosa per centinaia di automobilisti. Un tratto a senso alternato da anni, bloccato da lavori infiniti per la realizzazione di un altro viadotto, nei pressi del bivio Milena-Casteltermini.
Agrigento e la sua provincia si sono presentate all’appuntamento con il 2025 con più ferite che infrastrutture, nonostante proclami e inaugurazioni. La verità è sotto gli occhi di tutti: la viabilità è al collasso e la pazienza dei cittadini ha raggiunto il limite.
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