Un grazie sincero al dott.Messina per avere accolto con solerzia l’invito ad una riflessione sulla via Atenea. La tempestività è la caratteristica che deve contraddistinguere questo progetto. La discussione va cominciata subito perché ad un futuro in prospettiva se ne impone uno più immediato.
Il coinvolgimento dei giovani in un progetto di gioco urbano ha una valenza importantissima ma non può prescindere quelle condizioni necessarie per attrarli. Le zone internet free, l’isola pedonale, gli arredi ed il decoro , i laboratori culturali, la musica, la danza e le arti in genere ci sembrano caratteristiche fondamentali per una visione innovativa fuori dagli schemi precostituiti. Occorre come già delineato dall’architetto Cimino una cabina di regia che possa tracciare i nuovi contorni della via più importante del nostro centro storico e l’esigenza è quella di agire immediatamente perché con molta probabilità fra qualche mese anche se per un periodo limitato i turisti torneranno in città. Invito dunque che tale argomento venga al più presto discusso in sede di consulta sul turismo in modo da potere coordinare con l’amministrazione azioni ragionate e veloci possibili anche con le somme disponibili della tassa di soggiorno. Il dibattito è aperto e sempre costruttivo ma a caratterizzare la nuova progettualità deve essere la concretezza.
“Via Atenea? Parliamone”. Grazie a Vittorio Messina (Assoturismo): ” Coinvolgere non solo gli addetti ai lavori ma il popolo giovanile”
Il presidente nazionale di Assoturismo- Confesercenti, Vittorio Messina, dice la sua dopo l’articolo a firma del direttore di “Agrigentooggi”, dal titolo “via Atenea? Parliamone“. Messina pone alcune osservazioni sulla prospettiva da cui muove la ricetta suggerita da Domenico Vecchio per rilanciare quello che veniva considerato il salotto buono di Agrigento. Per dovere di cronaca, il nostro giornale, pubblica interamente la nota di Vittorio Messina: “Una ricetta che invero porta ad una visione dopata e quindi distante dalla cifra culturale, storica e commerciale della via Atenea. La prospettiva attraverso cui il direttore Vecchio traccia le coordinate di una rivitalizzazione della via Atenea non tengono conto della necessità di salvaguardare quelle connotazioni materiali ed immateriali che definiscono l’identità dei luoghi e la loro capacità di attrazione sui cittadini e sui visitatori. Trascurare questi aspetti significa mettere in discussione quel filone tanto importante che è il primo richiamo per i centri storici che si identifica con un segmento importante quale rappresenta il turismo esperenziale. Rispetto alle vicende legate alla pandemia e alle conseguenze economiche determinate dalla stessa dobbiamo porci alcune precise domande che valgono per la via Atenea ma per tutta la città: cosa possiamo imparare come cittadini e come membri di questa società dall’esperienza del Covid-19; come possiamo ridurre l’impatto ambientale; come possiamo migliorare la viabilità; come possiamo fare cultura con proposte innovative; cosa possiamo fare per valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale della città;come possiamo accrescere la capacità che la Valle dei Templi, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, ha nel fare da traino per l’economia cittadina. La mia idea è che per dare compiute risposte a tali quesiti vadano coinvolti non solo gli addetti ai lavori ma il popolo giovanile attraverso quello studentesco per farlo diventare l’assoluto protagonista di un progetto di rinascita del centro storico agrigentino. Si potrebbe cercare di sensibilizzare, attraverso la metafora del gioco urbano, i giovani studenti sul valore e sulla ricchezza del patrimonio storico, artistico, culturale e architettonico della citta. L’entusiasmo che si può recuperare dai giovani coinvolti potrebbe essere talmente elevato e sorprendente da far emergere in maniera chiara la voglia che c’è in loro di conoscere sempre meglio e sempre più la storia della propria città. Potrebbe essere proprio l’amore dei ragazzi e la loro forte volontà di sentirsi sempre più parte attiva a fornire lo spunto per continuare il lavoro di sensibilizzazione e di coinvolgimento dei giovani in quello che potrebbe un po’ alla volta diventare un vero e proprio processo di costruzione di una proposta di progetto per la rigenerazione urbana e per il miglioramento della qualità della vita. Questo percorso virtuoso ci aiuterebbe a declinare nuovi stili di vita e nuove possibilità con i giovani che possono essere co-costruttori delle proposte, co-creatori delle soluzioni e partecipatori attivi al processo di miglioramento di una città, che ha grandissime potenzialità di sviluppo, ma che necessita di un contributo sempre più forte e sempre più consapevole da parte dei propri cittadini. Proprio in considerazione dell’importanza di coinvolgere come protagonisti del riscatto i giovani, usciamo dai soliti luoghi comuni negozi, si negozi no e pensiamo al futuro abbandonando schemi del passato non più adeguati per rispondere alle nuove sfide.
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