Niente processioni e niente lavanda dei piedi: anche quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, la settimana Santa e la Pasqua saranno all’insegna delle restrizioni e della prudenza nel rispetto della salvaguardia della salute. La pandemia Covid-19 “ha portato molti cambiamenti anche al consueto modo di celebrare la liturgia”. Lo sottolinea la congregazione per il culto Divino e la disciplina dei sacramenti in una nota inviata ai vescovi e alle conferenze episcopali di tutto il mondo in cui si indicano le disposizioni da osservare nel celebrare i riti della settimana Santa. Resta valido il decreto del 25 marzo del 2020 emesso su mandato di papa Francesco. Valgono, dunque, le indicazioni dello scorso anno per le celebrazioni della Domenica delle Palme, del Giovedì Santo, del Venerdì Santo e della Veglia Pasquale. Il centro per il culto e la Liturgia dell’arcidiocesi di Agrigento ha reso note le indicazioni, degli arcivescovi Francesco ed Alessandro, in merito alle celebrazioni della “Settimana Santa”, recependo le indicazioni della congregazione per il culto Divino e la disciplina dei sacramenti. “Per la Domenica delle Palme, la Commemorazione dell’ingresso del Signore a Gerusalemme sia celebrata con la seconda forma: ingresso solenne, così come prevede il Messale Romano, i ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo o di palma portato con sé; in nessun modo ci sia consegna o scambio di rami. Nelle altre messe si usi la terza forma, ingresso semplice. dove non è possibile celebrare con la seconda forma nella messa principale si celebri anche con la terza forma che Commemora l’ingresso del Signore a Gerusalemme”. La Messa crismale, del giovedì Santo , il 2 aprile, sarà celebrata alle 9.30 in Cattedrale, in seguito saranno fornite indicazioni per poter partecipare. Nella messa della “Cena del Signore” sarà omessa la lavanda dei piedi. “Al termine della celebrazione, il Santissimo Sacramento- si legge nelle indicazioni della diocesi- potrà essere portato, come previsto dal rito, nel luogo della reposizione, in una cappella della chiesa dove ci si potrà fermare in adorazione, nel rispetto delle norme per la pandemia, del coprifuoco ed evitando lo spostamento tra chiese al di là della propria parrocchia. Dove all’interno della chiesa non è possibile preparare un luogo per la reposizione si utilizzi, come luogo della reposizione il tabernacolo. Il venerdì Santo la liturgia si celebra così come è prevista nel Messale Romano.” Nel testo si legge, poi, che “l’uso dei social media ha molto aiutato i pastori ad offrire sostegno e vicinanza alle loro comunità durante la pandemia”. “Per le celebrazioni della Settimana Santa si suggerisce di facilitare e privilegiare la diffusione mediatica delle celebrazioni presiedute dal vescovo, incoraggiando i fedeli impossibilitati a frequentare la propria chiesa a seguire le celebrazioni diocesane come segno di unità”.
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