Un post sulla pagina facebook “Mudia Museo Diocesano Agrigento”, del 2 aprile 2005 ci ricorda che venti anni fa si spengeva Giovanni Paolo II. “Ci piace rivederlo affacciato ai balconi del palazzo vescovile oggi sede del museo, con la stanza a lui dedicata e tra le strade del centro storico” leggiamo nel post con allegate alcune suggestive immagini di Giovanni Paolo II ad Agrigento, in via Duomo, del 9 maggio 1993, Agrigento quando Agrigento visse una giornata che sarebbe rimasta impressa nella memoria collettiva, per la sua visita pastorale, che accese il cuore di migliaia di fedeli e lanciando uno dei suoi messaggi più forti e coraggiosi contro la mafia.
Le immagini che documentano quella giornata parlano da sole. Una marea umana si riversò nel centro storico di Agrigento, affollando piazza Don Minzoni e le vie adiacenti alla Cattedrale di San Gerlando. Dal balcone del Palazzo Arcivescovile, Giovanni Paolo II si affacciò tra gli applausi e la commozione, benedicendo la folla. La Papamobile avanzava lentamente tra due ali di cittadini festanti, mentre striscioni e vessilli gialli e bianchi decoravano i balconi. La città intera si era vestita a festa, ma nei cuori c’era anche un’attesa carica di significato e speranza.
Le foto rivelano anche il calore umano di quell’incontro: Giovanni Paolo II si china per salutare gli abitanti affacciati dai balconi, accenna un sorriso, si ferma a pregare. La città risponde con affetto, sventolando bandiere vaticane e accogliendo il Pontefice con uno slancio che travalica la semplice devozione. È una comunione autentica tra un pastore e il suo popolo.
La visita del Papa ad Agrigento rappresentò una svolta. Non solo per la Chiesa siciliana, che da allora assunse un ruolo più deciso nel contrasto alla criminalità organizzata, ma anche per la società civile. Quel giorno, la mafia non fu più solo un nemico invisibile da temere, ma un male da nominare e combattere apertamente, anche con la forza della parola e della fede.
Oggi, a distanza di oltre trent’anni, la visita di Giovanni Paolo II ad Agrigento resta una delle pagine più alte della storia recente della città. Un monito, un esempio, un invito alla conversione non solo spirituale, ma etica e sociale. Quelle immagini – il Papa affacciato al balcone, le strade gremite, i volti commossi – sono diventate icone di un cambiamento possibile, radicato nella verità e nel coraggio.


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