Ha venduto i gioielli rubati alla suocera, ma è stata incastrata dalle foto dei preziosi e dalla fotocopia del documento d’identità lasciato ad un Compro oro di Agrigento. Una giovane professionista agrigentina è finita a processo con l’accusa di ricettazione. A disporre la citazione a giudizio, a conclusione delle indagini, è stato il sostituto procuratore Sara Varazi. La prima udienza si celebrerà il prossimo 16 gennaio dinanzi al giudice del Tribunale di Agrigento Giuseppe Sciarrotta. La vicenda risale al 2017 quando una cinquantenne agrigentina si è accorta della mancanza dalla propria abitazione di gioielli in oro dal notevole valore economico, oltre che affettivo. Superata l’iniziale idea che la scomparsa fosse dovuta a distrazione o semplice noncuranza, la donna ha constatato che il portagioie era sempre più vuoto.
Così, tormentata dal dubbio che a derubarla fosse la nuora, raccontando con non poco imbarazzo i propri sospetti, ha denunciato il fatto ai Carabinieri di Agrigento che hanno avviato celermente le indagini. Da lì a pochi giorni l’amara conferma. Presso un Compro oro della città dei Templi, gli inquirenti hanno rinvenuto sei atti di vendita a firma della giovane riguardanti numerosi oggetti in oro: orecchini, anelli, collane, spille, un ciondolo e un bracciale. La prova inequivocabile che l’oro venduto fosse proprio quello rubato alla 50enne è emerso dalle foto scattate dalla commessa del Compro oro in cui, accanto al prezioso monile di famiglia, era chiaramente visibile un documento di riconoscimento della ragazza.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp