Nella città dei templi arrivò quarant’anni fa, e le prossime saranno le sue ultime settimane di lavoro.
Il Sovrintendente Capo coordinatore delle “Volanti” della Polizia di Stato, Gerardo Castelluccio, sessant’anni a breve, va in pensione, e con lui anche un “pezzo di storia” della Questura di Agrigento. Castelluccio è il decano delle “Volanti”, un profondo conoscitore della gente e del territorio. Attraverso quarant’anni di servizio, ha, di fatto, assistito all’evoluzione della città. Un osservatorio privilegiato il suo, posto a bordo della Volante, in codice denominata “Concordia”. Una Volante di Pronto Intervento, con il suo equipaggio sempre pronto a scattare quando chiamano dalla centrale operativa. Il sovrintendente capo su questa autovettura ha macinato migliaia di chilometri a presidio del territorio, coordinando anche le altre due “Volanti” in servizio permanente alla questura: la “Atenea” cui è affidato il compito di controllare il centro storico e la “Esseneto” in servizio nei quartieri satelliti. “In questi quarant’anni – conferma il giovane dirigente della “Sezione Volanti”, il commissario capo Manuel Montana – la città ha potuto contare sulla schiettezza, la sensibilità e la preparazione di un poliziotto che si è saputo distinguere anche in momenti delicatissimi”. Originario della provincia di Salerno, il sovrintendente è particolarmente conosciuto e stimato non solo dai colleghi ma dalla cittadinanzatutta. In passato si è reso protagonista di diversi episodi in favore di cittadini in difficoltà, come quando nel ’93 intervenne nelcentro storico, durante un incendio, in soccorso di due persone anziane già in crisi di asfissia, riuscendo a portarle in salvo o quando riuscì a bloccare e a convincerla a desistere dal suo intento, una persona che, salita sul cornicione di un palazzo,minacciava disperato, di lanciarsi nel vuoto. Silenzioso e abile investigatore, Castelluccio partecipò anche alle operazioni per la cattura del latitante di mafia Giuseppe Falsone di Campobello di Licata, “scovato” a Marsiglia nel 2010, ponendo fine ad una latitanza che durava da undici anni. Operazione quest’ultima, che gli valse una promozione per meriti straordinari. E ancora viene ricordata ad Agrigento, la rocambolesca cattura, dopo un inseguimento da film, di tre rapinatori che prendevano di mira gli esercizi pubblici. Insomma, una “vita da romanzo”, quella diGerardo Castelluccio, costellata di successi ma anche di tanto impegno e sacrificio: notti infinite trascorse sull’auto di servizio con i suoi agenti, a pattugliare la città, per garantire sicurezza e tranquillità ai cittadini. Chilometri e chilometri percorsi, su e giùda Monserrato a Villaseta, da Fontanelle a San Leone e al Villaggio Mosè, fino all’alba, al cambio del personale, quando a fine turno, si concedeva il primo caffè al “Bar degli Angeli”, l’ultimo a chiudere e il primo ad aprire quando ancora tutti dormono. Va in pensione un personaggio simbolo, un punto di riferimento per i colleghi poliziotti più giovani, alcuni dei quali si ricordano ancora di quando, da ragazzi, prima di diventare suoi colleghi, venivano fermati e multati nei posti di blocco, proprio da lui, perché “andavano illegalmente in due sul motorino”!
LORENZO ROSSO
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