Un numeroso e composto pubblico ha riempito la sera di Venerdi sette ottobre il Teatro Regina Margherita di Racalmuto per “Una Pullinedda Bedda”.
Senza alcun timore di smentita, si e’ trattato di uno tra gli spettacoli musicali piu’ belli e partecipati a cui i racalmutesi abbiano assistito, almeno dall’ultima riapertura dell’ottocentesca struttura.
Lo scenario e’ stato unico, trattandosi di uno dei Teatri siciliani piu’ belli, architettato sulla scia del Massimo di Palermo.
Una serata, sold out, di ottima musica, di quelle che restano, che certamente i numerosi presenti non dimenticheranno facilmente
Grand sud Orchestra, “il sud che suona”, un progetto musicale di una buona valenza artistica, il cui ideatore, nonche’ componente della superba jam session agrigentina , Giovanni Di Maida, ha voluto fortemente nella citta’ di Leonardo Sciascia.
Cosi il Sindaco, Vincenzo Maniglia, di ritorno da una visita in Canada, presso la comunita’ racalmutese della citta’ di Hamilton, ha trovato una gradita sorpresa.
La magica serata scandita dai ritmati e scroscianti applausi degli spettatori, ha sancito la gradevole e ricercata miscelazione di canzoni del folklore siciliano con quello partenopeo.
Collante il suono dei cimbalini e delle pelli dei tamburi, sovrastati dall’imponente e graffiante voce dell’immensa cantante napoletana, qual’e’ Cristina Mazzaccaro.
Imsomma il regno delle due Sicilie artisticamente rappresentato in modo encomiabile dai componenti della Grand Sud Orchestra: Giovanni Di Maida, Mimmo Pontillo, Rino Boccadoro, Mario Vasile, Lello Casesa, Elia Pontillo, Giuseppe Sirena, Nino Casesa, Alexandra Di Maida, Peppe Sciortino e Cristina Mazzaccaro.
Una commistione artistica con un tocco allegro e raffinato, molto alternativo al piu’ popolare genere “neomelodico”, conosciuto come “musica napoletana”, da tempo parte integrante della tradizione popolare sicula, tanto che alcuni dei suoi più illustri esponenti sono dei siciliani.
Un abile declinazione sonora tale da riuscire a far convivere, senza stridere, Rosa Balistreri e Pino Daniele.
Un progetto che ha unito la sicilia e la campania a tutto tondo, attraverso un abbraccio musicale unico.
Una “Pullicineddra beddra” di cui ne sentiremo ancora tanto parlare.
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