“Ogni sfregio alla città è una violenza alla coscienza civica dei cittadini” , così si legge nella targa apposta accanto al vaso rotto da un atto gratuito e stupido compiuto da vandali, al viale della Vittoria, per ricordare la ferita che la comunità subisce a seguito di gesti così inqualificabili.
Un monito per tentare di sensibilizzare gli autori di queste bravate ma anche per richiamare l’attenzione degli abitanti ad una maggiore vigilanza e collaborazione per prevenire e denunciare episodi come questi, laddove si dovesse avere conoscenza diretta di tale squallide azioni.
Si tratta di episodi che rispetto alla criminalità comune hanno un minore livello di pericolosità, ma un maggiore potere destabilizzante in quanto non sono associabili ad alcuna logica motivazione e come tali non sono in alcun modo prevedibili.
Proprio la gratuità del gesto, la sua totale inutilità anche per chi lo pratica, rende ancor meno accettabile la conseguenza che finisce per colpire l’intera comunità.
Nell’assenza apparente di motivazioni alla base degli episodi vandalici sta l’aspetto sociale della questione. Agli occhi e alla coscienza del vandalo quei beni comuni non hanno alcun valore. Inoltre l’atto vandalico, poi, in genere diventa notizia viene ripreso dai media e l’autore vede riconosciuto il proprio protagonismo sia pure in una accezione negativa è ripugnante.
Gli atti vandalici vanno dunque repressi con severità, ma la difficile prevenzione deve essere svolta a livello sociale. Il rimedio, dunque, è riuscire a trasmettere il senso della legalità , il valore delle relazioni, il rispetto per gli spazi comuni e per tutto quanto li abbellisce.. Un lavoro certamente non facile ma al quale non si può rinunciare e per il quale occorre ricercare il concorso di tutti: istituzioni, scuola, famiglie e anche mondo dell’informazione.