Lo scenario allarmante in cui vive oggi l’umanità, caratterizzato da crisi climatica e surriscaldamento globale, si sta delineando con una rapidità senza precedenti. Il motivo è legato all’impatto che le attività umane hanno sull’intero ecosistema, prime fra tutte le attività produttive, che sprigionano una quantità enorme di fattori inquinanti. Questi raggiungono l’atmosfera, finiscono nelle falde acquifere e favoriscono l’aumento della temperatura globale, che danneggia l’intero ecosistema, con ritmi sempre più veloci.
All’interno di questo panorama, un ruolo molto incisivo dal punto di vista ambientale lo riveste l’industria mineraria, con particolare riferimento a quella orafa. Estrarre oro dalle miniere, infatti, contribuisce a danneggiare l’ambiente, perché l’impatto di questa operazione è molto influente sulla salute del pianeta.
Per citare qualche dato che chiarisce il peso di questo impatto ambientale, basti pensare che circa un terzo del mercurio totale rilasciato dall’uomo nell’ambiente deriva dalle operazioni di estrazione dell’oro. E che per ogni tonnellata di oro estratto, seguono 300.000 tonnellate di rifiuti tossici prodotti. A questi numeri si aggiunge l’utilizzo di reagenti chimici necessari per la raffinazione dell’oro, fra cui il gas di cloro, anche questo altamente inquinante.
Oro: non solo estrazione ex novo
Eppure, l’estrazione e la raffinazione di questo metallo prezioso così affascinante, versatile e ricercato non è l’unico modo per ottenerlo. Si può ricorrere, infatti, a due alternative principali.
La prima è quella di attingere all’oro etico, estratto con tecniche che non incidono sulla salute ambientale perché non ricorrono all’utilizzo di componenti chimici. Ma etica è anche la gestione dei lavoratori durante i processi di estrazione e di produzione. Tutte le fasi di lavoro avvengono nel rispetto dei diritti dei minatori e nella tutela dei ritmi di lavoro, e parte del ricavato di queste estrazioni serve a finanziare progetti umanitari dedicati alle comunità coinvolte nella lavorazione dell’oro. Insomma, una “varietà” di oro che ha tutte le carte in regola per pensare a un futuro green costruito anche da questo materiale.
Ma con l’evoluzione delle pratiche di sostenibilità ambientale nascono anche le attività dei compro oro. Oggi è possibile pensare che anche i compro oro possano essere in grado di salvaguardare la salute del pianeta, perché si sono inseriti come scelta sostenibile della nuova filiera dell’oro. Sostenibilità ambientale che da anni viene promossa da Orolive, uno dei più famosi e professionali compro oro a Roma.
L’azione di vendere e acquistare oro usato svolge, infatti, un’importante funzione di riciclo delle materie prime, che spesso avviene a zero impatto ambientale. E chi si rivolge a Orolive ha la certezza di affidare i propri gioielli a un’azienda che sposa la causa green.

Compro oro: l’importante funzione sostenibile
Anche l’oro è uno di quei materiali che ben si presta al concetto di riciclo, contribuendo a ridurre l’impatto delle attività minerarie sul pianeta. È per questo motivo che vendere oro usato a un compro oro diventa non soltanto un vantaggio economico ma anche e soprattutto una scelta sostenibile a livello ambientale.
Oltre alla riduzione del già citato impatto ambientale dell’estrazione dell’oro – una delle attività industriali più inquinanti al mondo, causa di deforestazione e contaminazione delle acque, con rischio ai danni delle popolazioni locali e della biodiversità – scegliere di vendere oro usato a un compro oro sensibile come Orolive permette di limitare la domanda di nuovo oro estratto. Un bel vantaggio che consiste nel rimettere oro in circolo sul mercato senza infliggere ulteriori danni ambientali.
Anche perché riciclare e recuperare oro usato è un processo efficiente e funzionale anche dal punto di vista energetico. Per il riciclo dell’oro serve solamente eseguire la fusione e la purificazione del metallo, per le quali non bisogna consumare energia né emettere gas serra. Per l’estrazione, invece, è necessario impiegare pesanti macchinari, elevati consumi di energia e complessi processi di raffinazione.
Riduzione dell’energia vuol dire anche riduzione delle emissioni di CO₂ nell’atmosfera, causate non solo dall’estrazione dell’oro, ma anche dal trasporto del minerale grezzo e dal suo trattamento chimico, per il quale è necessario ricorrere all’uso di fonti energetiche non rinnovabili come il carbone.
Ma il vantaggio di vendere oro come scelta di sostenibilità ambientale è anche un esempio tangibile di economia circolare. Questo modello economico, volto a ridurre gli sprechi e a prolungare il ciclo di vita delle risorse, se viene applicato alla vendita dell’oro, permette la raccolta del metallo, la fusione e la trasformazione in nuovi prodotti. In questo modo, il valore intrinseco dell’oro non diminuisce ma rimane intatto e, inoltre, si riduce la necessità di attingere a nuove estrazioni e minimizzare gli sprechi. E, non per ultimo, si promuove un sistema di consumo più green.
In conclusione, la scelta di adottare un approccio sostenibile in favore dell’ambiente come quello della vendita di oro usato presso compro oro certificati, specializzati e promotori del riciclo sostenibile come Orolive, promuove la sostenibilità a livello globale, riducendo la necessità di estrarre nuove risorse. Ma anche chi possiede oro e decide di venderlo gode di benefici economici non indifferenti, soprattutto se sceglie di farlo in un periodo di quotazione dell’oro ai massimi storici come quello attuale.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
