E’ stato un anno soddisfacente per il Canicattì calcio culminato con la conquista della finale di Coppa Italia di Eccellenza per la prima volta nella storia del club. “Ottime notizie – dice il presidente Angelo Licata – perché per noi raggiungere l’obiettivo della finale del memorial “Provenzano” è un traguardo storico, che non si era mai raggiunto in passato per cui sono orgoglioso di rappresentare questa squadra e questa società”. Oltre a questo c’è anche il secondo posto in classifica, alle spalle della capolista Licata. “Ottimo campionato, o parte del torneo – aggiunge il presidente del sodalizio canicattinese – ottimo risultato perché essere ad un punto dal Licata e comunque avanti rispetto al Sant’Agata per noi è un traguardo importante”. Alle notizie positive però si aggiungono quelle negative: 5 giornate di squalifica per Vittorio Caronia ed una giornata di stop per Agostino Lupo e Angelo D’Angelo che salteranno la garacasalinga col Mussomeli del prossimo 4 gennaio 2019. “Sicuramente un duro colpo per noi – continua Angelo Licata – perché negli schemi dell’allenatore, Vittorio aveva acquisito un ruolo importante. Possono essere troppe le 5 giornate, in ogni caso il fallo c’è stato, la reazione c’è stata. Comunque dobbiamo accettare il verdetto. Faremo quello che ci è permesso di fare ma se otterremo qualcosa bene, altrimenti accetteremo quanto deciso dal giudice sportivo”. Il Canicattì ha ingaggiato dei giocatori nel mercato di riparazione. Sono usciti dalla rosa Peppe Prestia e Luca Attardo, mentre la società si è assicurata le prestazioni di Giuseppe Di Mambro, Angelo Rosella, Alessandro Cammareri e Salvatore Giglio. “Adesso – è ancora il presidente a parlare – l’organico è al completo. Io avevo detto che non era facile migliorare questa rosa, non tanto per la possibilità di trovare dei singoli giocatori, forti. Non per questo, perché il nostro organico è forte perché il gruppo ha raggiunto un proprio equilibrio, frutto di un grande lavoro svolto da mister Terranova ed entrare in questi equilibri non è mai facile. Quindi abbiamo avuto l’opportunità di individuare questi nuovi giocatori che, secondo quanto evidenziato dai primi segnali, si stanno introducendo bene nel gruppo”. Il presidente elogia il lavoro svolto dal tecnico, Terranova. “Per me il mister è il fuoriclasse della squadra, per come prepara le partite, per la minuziosità, per la professionalità, sua e di tutto lo staff tecnico. Noi vediamo questa squadra che corre per 90 minuti e gli ultimi 30 minuti, quasi sempre dominiamo anche dal punto di vista fisico le altre squadre. Questo è segno di un’ottima preparazione e forma della squadra”. Infine il presidente ha parlato dello stadio. Come è risaputo il Canicattì ha deciso di disputare le partite interne al “Saraceno” di Ravanusa, dotato di fondo in erba sintetica ed ha abbandonato il Carlotta Bordonaro di Canicattì. Ma la società non abbandona l’idea di ristrutturare l’impianto sportivo. “Tutti sanno – spiega Angelo Licata – che questo è uno dei miei obiettivi principali. Stiamo cercando di coagulare quante più sinergie importanti per mettere mani allo stadio. Ma sappiamo che non è un’operazione semplice. Perché sappiamo che il Comune di Canicattì non è nelle condizioni di potere operare in tal senso e quindi stiamo cercando di trovare soluzioni alternative che non sono facili”.
Paolo Picone