Un muro vuoto si è trasformato in un murales dove coltivare speranza.
Uno spazio della memoria all’interno del plesso Pirandello di Agrigento. Si chiama “Corridoio della legalità” ed è stato ufficialmente inaugurato questa mattina. Vi campeggiano, tra il bianco e il nero ed i colori fluo, i due giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi nel 1992 da due attentati a distanza di due mesi l’uno dall’altro e, poi, il Beato giudice Rosario Livatino, ucciso dalla stidda il 21 settembre del 1990 e padre Pino Puglisi assassinato il 15 settembre di 31 anni fa.
Un muro vuoto si è trasformato in un murale che, sull’esempio di “eroi”, rappresenta l’impegno e i passi verso la legalità. Al centro della cerimonia di inaugurazione anche il libro “Non ci avete fatto niente” di Tina Montinaro, una delle figure di spicco della lotta alle mafie: è la vedova di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone rimasto ucciso nella strage di Capaci. Un testo che racconta con coraggio la storia di Antonio per lasciare ad adulti e bambini un messaggio universale di giustizia e legalità. Presenti al plesso Pirandello di Agrigento, tra gli altri, il dirigente scolastico, Rosellina Greco, Walter Carlisi, giudice di sorveglianza, il Presidente Emerito Corte di Assise di Appello di Caltanissetta, Salvatore Cardinale, il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, il presidente del consiglio comunale, Giovanni Civiltà, e gli assessori comunali Gioacchino Alfano e Carmelo Cantone.
“Il corridoio della legalità – spiega il dirigente, Rosellina Greco- ha l’obiettivo di far realizzare agli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado un’opera collettiva, un lungo murales all’interno dei locali scolastici dove sperimentare la cittadinanza attiva e responsabile, dove coltivare la memoria e la speranza del cambiamento, è dalle nuove generazioni che deve provenire la voglia di respirare un’aria diversa”.
Queste le parole del Presidente Emerito della Corte di Assise di Appello di Caltanissetta, Salvatore Cardinale: “Giovanni Falcone diceva che la mafia come fattore umano è destinata a morire, Bufalino che la mafia si batte anche con la scuola. Questi due auspici si fondono oggi con questa iniziativa perchè i ragazzi vengono educati alla legalità e ai valori in contrasto con la mafia”.
A tagliare il nastro del corridoio della legalità è stato il sindaco Francesco Miccichè anche da ex alunno di quel plesso: “E’ un’iniziativa lodevole- ha detto- è importante la memoria, fondamentale perché ogni giorno i ragazzi potranno riflettere e ricordare su quello che è successo a questi martiri della legalità”.
Le foto con la dirigente Rosellina Greco