Un Agrigentino sul Set di “M – Il Figlio del Secolo”: Paolo Macedonio nel Ruolo di Don Luigi Sturzo
La serie “M – Il Figlio del Secolo”, che racconta l’ascesa di Benito Mussolini e del Partito Fascista, si appresta a giungere al gran finale con i due episodi conclusivi in onda il prossimo 31 gennaio su Sky Atlantic. Un lavoro che ha raccolto consensi non solo in Italia, ma anche all’estero, tanto che Hideo Kojima, il celebre creatore di videogiochi, ha lodato la serie sui suoi social. Con un cast di tutto rispetto, tra cui spicca Luca Marinelli nel ruolo di Mussolini, la produzione diretta da Joe Wright si è conquistata una posizione di rilievo nell’attuale panorama televisivo.
Tra gli interpreti di questa serie che ha appassionato il pubblico, c’è anche un agrigentino: Paolo Macedonio, che interpreta il ruolo di Don Luigi Sturzo, il leader del Partito Popolare Italiano, entrato in conflitto con Mussolini. Un personaggio storico di grande rilevanza, che, a partire dalla quinta puntata, diventa un punto di riferimento nel racconto dell’ascesa della dittatura fascista. Sturzo, infatti, fu uno dei principali oppositori di Mussolini, e la sua figura viene presentata come una delle voci più forti contro l’incedere del fascismo, un contrasto che, nel corso delle puntate, emerge con forza, soprattutto nelle interazioni con il Duce.
Paolo Macedonio, nato ad Agrigento il 6 luglio 1973, porta sullo schermo una carriera che affonda le radici nel teatro e nel cinema, con un primo passo importante nel 2000 nel film “Stregati dalla luna“. Da allora, il suo percorso artistico si è arricchito di numerose esperienze teatrali e televisive, tra cui l’ultima apparizione nella serie “The Bad Guy“, diretta da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi. Con “M – Il Figlio del Secolo“, Macedonio aggiunge un altro capitolo importante alla sua carriera, portando la sua esperienza e sensibilità artistica in un ruolo che lo vede impegnato a dare vita a un personaggio storico di grande caratura, spesso al centro di discussioni politiche e sociali.
La serie, che trae spunto dal romanzo di Antonio Scurati, ripercorre in otto episodi i momenti cruciali della storia italiana, dalla fondazione dei Fasci di combattimento nel 1919 fino al discorso di Mussolini in Parlamento, con l’intervento di figure centrali come Gabriele D’Annunzio, Margherita Sarfatti, e la vedova Matteotti. Un racconto che, pur rimanendo saldamente ancorato ai fatti storici, riesce a intrecciare drammi personali e politici, offrendo uno spunto di riflessione profonda sulla nascita della dittatura fascista e sulle sue implicazioni sociali e morali.
Macedonio, con il suo Don Luigi Sturzo, si inserisce perfettamente in questo affresco storico, facendo emergere la figura del prete siciliano come un simbolo della resistenza morale e civile contro il regime in ascesa. Il suo contributo alla serie è senza dubbio uno dei punti di forza, un’aggiunta che arricchisce ulteriormente un cast già di per sé straordinario.
Con la messa in onda dei due episodi finali, il pubblico avrà modo di assistere alla conclusione di una delle serie più ambiziose e apprezzate degli ultimi anni, e di salutare Paolo Macedonio nel ruolo di un grande antagonista storico. La serie non solo racconta la storia di Mussolini e del fascismo, ma dà spazio anche a quei personaggi che, pur trovandosi in conflitto con il potere, hanno contribuito a mantenere viva la memoria storica e morale dell’Italia del Novecento.
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