Palazzo Tommasi di Piano Sanzo: Sede Ufficiale di Agrigento 2025 per la Capitale Italiana della Cultura
Lo storico palazzo Tommasi di Piano Sanzo, un complesso monumentale su tre livelli che si estende per oltre 600 metri quadrati, a pochi passi dalla via Atenea, sarà la sede di Agrigento 2025. Con una Delibera dell’amministrazione comunale, l’edificio, che appartiene al patrimonio comunale, costruito in stile barocco con il prospetto che si innesta su fondazioni e mura di epoca medioevale, è stato dato in comodato d’uso gratuito alla “Fondazione Agrigento 2025” per la sede ufficiale di quel programma che vedrà la città dei templi Capitale italiana della Cultura.
Da tempo il palazzo figurava nei programmi amministrativi degli ultimi trent’anni come struttura da utilizzare per finalità artistiche e culturali, anche se per lungo tempo è stato lasciato in uno stato di completo abbandono nonostante costosi interventi di recupero. Adesso l’edificio, già restaurato diverse volte nel corso degli anni, ospiterà gli uffici amministrativi, la presidenza e la direzione generale della Fondazione e parte dei suoi saloni verranno adibiti a Laboratori artistici per le “residenze” di quegli artisti internazionali che, secondo il programma, con cadenza mensile soggiorneranno ad Agrigento per realizzare le loro opere nell’ambito del progetto di Capitale della Cultura.
L’amministrazione comunale ha quindi ceduto l’utilizzo del palazzo per tutto l’Anno della Cultura, così come si trova attualmente (“in buono stato” come afferma l’assessore comunale Gerlando Principato). Toccherà adesso alla Fondazione impegnare le risorse economiche per mettere l’edificio in condizioni di essere fruibile ed operativo sia per il personale che ci lavorerà che per il pubblico. Sarà necessario provvedere agli arredi dei locali, all’allaccio delle utenze e ad attrezzare l’antico stabile per il prestigioso scopo.
Al palazzo si accede a piedi attraverso la scalinata degli artisti di via Neve, così chiamata perché il primo tratto, imboccandola da via Atenea, è impreziosita da murales e disegni che ne fanno uno degli angoli più pittoreschi della città.
LORENZO ROSSO
Ndr: Nota di redazione: Il palazzo, spesso erroneamente chiamato “Tomasi” e accostato alla famiglia di Tomasi di Lampedusa, in realtà si chiama Tommasi con due “m” e non ha alcun legame con la famiglia Tomasi. Il nome deriva dal fatto che l’edificio fu di proprietà della famiglia del commendatore Tommasi, che lo affittava come casa di tolleranza prima della legge Merlin, ma non ha alcuna connessione con il celebre autore del Gattopardo.
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