Ultimatum per la Palermo-Agrigento. Subito ripresa lavori o addio contratto. La notizia è stata pubblicata sull’edizione del Giornale di Sicilia di sabato scorso, Arriva un aut aut, e per il riavvicinamento fra i contendenti Anas e appaltatore privato, i lavori sul dedalo che si è costretti a imboccare per coprire i 4 chilometri scarsi fra Bolognetta e Villafrati, e da Vicari fino a Mezzojuso, riprenderanno – assicura l’impresa – entro metà della settimana entrante. Al più tardi mercoledì, dicono in assessorato alle Infrastrutture.
Confine labile, scrive sempre il GDS, fra mediazione e ultimatum. Certo più tenue della muraglia invisibile che ancora trancia uno dei tratti più critici dell’arteria, che è stata fra l’altro, con la sua estenuante teoria di semafori, il mese scorso al centro della puntata del 23 aprile della nostra inchiesta sulle strade siciliane. Ieri davanti all’assessore Marco Falcone, tutti in camera di compensazione delle frizioni fra Anas e ditta Cmc (Cooperativa muratori e cementizi) di Ravenna su una delle più importanti perizie di variante del maxi cantiere del raddoppio fra Palermo e Lercara Friddi. I fatti che hanno determinato il sostanziale blocco sono questi: un mese fa la ditta esecutrice Cmc presentò varianti che sfioravano gli 80 milioni di euro. Su quella in questione, fra le due parti c’è ancora una lunghezza da limare, circa 5-6 milioni di euro.
Falcone spiega la svolta di ieri, attorno al tavolo i responsabili di Anas e il rappresentante della Cmc per la Sicilia, Pier Francesco Paglini: «Avevamo l’obiettivo di contribuire all’individuazione di un punto di incontro fra le parti – dice l’assessore – e lo abbiamo raggiunto. Da una parte la Cmc ha rassicurato sulla capacità di resistere e superare le sofferenze finanziarie, dall’altra Anas si è detta pronta a trattare sulla perizia di variante. Il punto di incontro – continua Falcone – sarà valutato nel dettaglio il 25 luglio, data del consiglio di amministrazione di Anas».
Falcone sa bene che «in questo momento il cantiere è praticamente fermo. Vero che proseguono i lavori della ditta incaricata di posare il nuovo asfalto sui tratti terminati, ma si tratta di interventi relativamente sganciati da quelli principali. Da parte nostra siamo stati chiari: in mancanza di accordo il contratto andrà rescisso». Intimazione, né più né meno.
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