Inflitti 4 anni di reclusione, e 17.000 mila euro di multa, ciascuno, ai fratelli Calogero e Salvatore Lupo, rispettivamente 57 e 48 anni, di Palma di Montechiaro, coinvolti nell’inchiesta antidroga denominata “Tiro mancino”, della squadra Mobile di Agrigento, e coordinata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, che ha sgominato un’organizzazione dedita al traffico di cocaina, eroina, hashish, e marijuana, tra la Sicilia e la Campania. La droga arrivava da Castellamare del Golfo, e veniva spacciate nelle province di Agrigento, Palermo, e Trapani.
La condanna dei fratelli Lupo è diventata definitiva con la pronuncia della Cassazione. La vicenda risale a sette anni fa, quando un’ordinanza di custodia cautelare, aveva raggiunto una ventina di soggetti, tra cui i due palmesi. Quest’ultimi hanno sempre respinto le accuse, sostenendo già in sede di interrogatorio, che “le intercettazioni sono state interpretate male”, e nelle conversazioni “non c’è alcun riferimento al traffico di droga”. Ad assistere i due fratelli di Palma, gli avvocati Giuseppe Fabio Cacciatore, e Francesco Scopelliti.
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