I carabinieri della Compagnia di Licata hanno eseguito due misure cautelari a carico di due quattordicenni accusati di aver preso parte all’aggressione dell’ex assessore comunale di Licata, che li aveva rimproverati, dopo averli sorpresi a danneggiare all’interno della villa comunale Regina Elena, lo scorso fine marzo, ma sarebbero anche coinvolti nell’inchiesta sulle torture subite da disabili, ad opera di una baby gang.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio, e dal pubblico ministero Gianluca Caputo, titolare del fascicolo. I dettagli sono stati resi noti dal comandante della Compagnia Carabinieri di Licata, capitano Francesco Lucarelli, in una conferenza stampa.
L’ex assessore Paolo Licata di 62 anni, allora, venne colpito alla testa da una grossa pietra lanciata dai vandali, e finì in ospedale, al pronto soccorso dell’ospedale “San Giacomo d’Altopasso”, dove i medici gli diagnosticarono ferite guaribili in circa 30 giorni. Ma i due minori farebbero parte del gruppo che – secondo l’accusa – schiaffeggiava, insultava, umiliava, e in alcuni casi seviziava, nella propria abitazione o per strada, soggetti con disabilità psicofisica, filmando le violenze, che venivano pubblicate sui social network. Nel gennaio scorso in carcere finirono tre licatesi.
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