La complessa vicenda dell’Ipia Fermi: sicurezza, controversie, e soluzioni necessarie.
La questione relativa all’Ipia Fermi è tornata al centro dell’attenzione, riaccendendo polemiche e discussioni che si protraggono da oltre dieci anni. La scuola, un tempo situata in Contrada Calcarelle, un ambiente verde, una cittadella dello studente e dotata di una vasta gamma di strutture come palestre, aule, e laboratori tecnici, è stata costretta a trasferirsi nella Zona Industriale, in prossimità di un centro di trattamento dei rifiuti. Il motivo del trasferimento risale a quando la struttura originale, di proprietà della Provincia, è stata dichiarata inagibile a causa dell’uso di cemento depotenziato nella sua costruzione.
L’Ente Provincia regionale di Agrigento, guidato all’epoca dal presidente Eugenio D’Orsi, prese la decisione di sgomberare la scuola e di spostarla nei locali della Zona Industriale nel territorio di Aragona. Questo trasferimento comportò un investimento significativo e oneroso per i contribuenti, poiché i locali industriali dove la scuola fu trasferita dovevano essere adeguati alla nuova destinazione d’uso.
Tuttavia, il trasferimento della scuola è stato motivo di continue polemiche sin dall’inizio. Uno dei principali motivi di preoccupazione riguarda la distanza del nuovo sito dalla città, rendendo difficile e scomodo per gli studenti raggiungere la scuola. Inoltre, la vicinanza a stabilimenti che si occupano di trattamento dei rifiuti, ha sollevato preoccupazioni.
Ciò che rende la situazione paradossale è che, secondo le normative vigenti, la presenza della scuola avrebbe potuto frenare l’espansione di questo e di altri stabilimenti industriali nella zona. Questo fatto ha suscitato una certa ironia, specialmente se si considera che a pochi chilometri di distanza, in linea d’aria, si trova l’Ospedale di Contrada Consolida, il San Giovanni Di Dio, che è stato anch’esso coinvolto in una controversia riguardante il cemento depotenziato. Tuttavia, la protezione civile è intervenuta per eseguire carotaggi ed effettuare interventi per evitare lo sgombero dell’ospedale.
Tornando alla questione dello sviluppo degli stabilimenti, circa 24 aziende della zona industriale rimanente nel territorio di Aragona e Favara hanno intrapreso un’iniziativa significativa in relazione a questa complessa vicenda. Inizialmente, hanno redatto una nota congiunta indirizzata a tutti gli attori coinvolti, in cui hanno espresso le proprie valutazioni e preoccupazioni riguardo ai circa 800 studenti che frequentano l’intero complesso scolastico. Successivamente, questa nota è stata trasformata in un esposto che è stato depositato presso la procura della Repubblica di Agrigento. Questa azione ha contribuito a portare la questione alla Prefettura. Dall’elaborazione del verbale redatto in quell’occasione, è emerso l’impegno a cercare una soluzione al problema del trasferimento della scuola.
Nel corso dell’anno, il commissario provinciale ha annunciato il trasferimento della scuola nei locali dell’ex istituto Foderà del Quadrivio Spinasanta. Questa notizia ha suscitato diverse reazioni, con il “Cartello Sociale di Agrigento” che ha espresso soddisfazione per il trasferimento della scuola dalla Zona Industriale in città dopo otto anni di proteste e difficoltà. Tuttavia, il cartello ha espresso anche amarezza per il ritardo nel riconoscimento dei diritti dei lavoratori e degli studenti dell’Ipia Fermi, che sono stati costretti a sistemazioni inadeguate.
“La soluzione – dicevano i sindacati – è stata raggiunta grazie alla pressione legittima di un’azienda che aveva visto negata l’autorizzazione per l’ampliamento a causa della presenza della scuola”. Il “Cartello Sociale” ha pertanto chiesto al Commissario del libero Consorzio di Agrigento di fornire dettagli sull’iter di recupero di un’altra struttura e di garantire dignità agli studenti e ai lavoratori con alloggi adeguati.
Oggi, la questione è nuovamente al centro dell’attenzione grazie all’intervento del deputato regionale di “Sud Chiama Nord”, l’ex Iena e palermitano Ismaele La Vardera, che ha annunciato una conferenza stampa per lunedì mattina presso l’istituto professionale IPIA nella Zona Industriale di Aragona. Durante la conferenza, La Vardera affronterà il grave pericolo per l’incolumità pubblica rappresentato dalla permanenza dell’Istituto professionale “IPIA” nella Zona Industriale di Aragona e discuterà l’importanza di trovare una sede idonea e più sicura per la scuola.
La vicenda dell’Ipia Fermi è un caso complesso che coinvolge non solo la questione della sicurezza delle strutture scolastiche ma anche le implicazioni economiche e sociali di un trasferimento che ha creato tensioni e preoccupazioni. La speranza è che una soluzione adeguata possa essere trovata per garantire un ambiente educativo sicuro ed efficace per gli studenti.
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