Durante la cerimonia è stato anche consegnato il totem donato dal Rotary club
Da oggi, 8 agosto, il piazzale sovrastante la Porta dei Saccajoli in via Empedocle, al centro storico di Agrigento, porta il nome di Tony Cucchiara. La cerimonia di intitolazione ad uno dei più importanti artisti italiani vissuto tra il secolo scorso e questo, nato ad Agrigento, si è svolta nel tardo pomeriggio. Durante la cerimonia , alla presenza tra gli altri del sindaco, Francesco Miccichè, e dei familiari dell’artista, è stato anche consegnato il totem che farà bella mostra di sé con il ritratto di Tony Cucchiara ad opera di Giuseppe Cacocciola. L’opera è stata donata dal Rotary Club di Agrigento. Un grande impegno quello del Rotary , presieduto da Giuseppe La Mendola, che ha seguito passo dopo passo la realizzazione del manufatto. La città, con in testa Michele Guardì, ha così voluto rendere omaggio a Tony Cucchiara, una figura eclettica, il suo talento ha raggiunto i massimi vertici con la sua sterminata produzione artistica in qualità di compositore di musica, autore di musical che hanno riempito i teatri per 40 anni, e che sono stati in tournée a Broadway, in Sudamerica e in Australia, come Pipino il Breve, regista di film, attore, e con una impronta indelebile che ha lasciato agli italiani una guida e una grande eredità artistica. Ecco la motivazione: “Artista eclettico, nel corso della sua lunga e variegata carriera è stato cantante, uomo di teatro e autore firmando musical e programmi televisivi di successo. Uno dei più grandi autori siciliani che va ricordato per l’amore con il quale ha rappresentato in teatro la nostra terra” e per aver firmato numerose commedie musicali, con una chiave del tutto originale rispetto al genere in voga in quegli anni negli Stati Uniti, rivoluzionando lo stile del musical. A cominciare da Caino e Abele del 1973, con Marisa Sannia nei panni di Giovanna D’Arco, in cui affronta il tema della violenza attraverso i secoli e che incontra subito i gusti del pubblico giovanile. Seguono poi altri spettacoli di successo tra cui “Storie di periferia”, ancora con Marisa Sannia, Tragicomica con musiche, “La baronessa di Carini”, “Swing”, “Pipino il breve” del 1978 con Tuccio Musumeci nel ruolo del re di Francia, prodotto dal teatro Stabile di Catania che risulta essere quello di maggior successo, rimasto in cartellone per ben sette stagioni consecutivi e rappresentato anche a Broadway, in Sudamerica e in Australia. Nel ’90, sempre in collaborazione con lo Stabile di Catania, mette in scena “Don Chiosciotto di Girgenti” con Lando Buzzanca, e ancora L’altra “Cenerentola” e Il “Conte di Montecristo”, scritti entrambi insieme al figlio Gianluca, musicista. Per 15 anni è stato uno degli autori di Uno mattina e In famiglia, la trasmissione Rai del regista Michele Guardì”.
Cucchiara, al secolo Antonio Salvatore Cucchiara, nato ad Agrigento il 30 ottobre 1937 e morto a Roma il 2 maggio 2018, all’età di 81 anni, ha trascorso la sua vita dedicandola all’arte, nelle sue varie declinazioni. Sposato con pianista Maria Grazia Fioramonti, in arte Nelly, da lei ebbe due figli: Annalisa e Gianluca. Rimasto vedovo, Cucchiara in seconde nozze ha avuto altri tre figli: Valentina, Martina e Gianmarco. Di questi cinque figli, tre di loro hanno preso le orme del padre: Annalisa Cucchiara è attrice e cantante, Gianluca Cucchiara è compositore. E Gianmarco Cucchiara è arrangiatore.