“La scossa è stata molto forte, abbiamo dormito a bordo piscina per due notti”, ci ha raccontato l’agrigentino.
“È successo tutto così in fretta. In questi casi è difficile mantenere la calma”. Ha ancora la voce che trema l’agrigentino Giuseppe Alù . Quel venerdì 8 settembre scorso anche lui era in Marocco quando una scossa di terremoto di magnitudo 6.8 ha devastato il Paese uccidendo oltre 2mila persone. Era lì per ricevere un riconoscimento internazionale dall’azienda per la quale lavora, la Vormerk, come responsabile di filiale distretto di Caltanissetta. Un premio che Giuseppe ha voluto condividere con la sua squadra, i team leader Angelo Lauria, Marco Alù e Francesco Scilipoti. In Marocco c’erano anche loro. Alla convention aziendale della multinazionale partecipavano 200 italiani. Venerdì sera, quando la terra ha iniziato a tremare, Giuseppe e i suoi colleghi erano in un bar: “Eravamo stati in una piazza insieme a tantissimi altri colleghi – racconta- poi, abbiamo deciso di rientrare in hotel ma prima ci siamo fermati in un locale per prendere qualcosa da bere e proprio quando eravamo lì ,seduti, trentacinque secondi di panico. La terra ha tremato. Abbiamo visto bottiglie cadere per terra, lampadari , tavoli e sedie muoversi. Si è creato il panico. Ho lasciato tutto ciò che avevo e sono scappato insieme ai miei colleghi. Quando è finita la scossa, abbiamo capito la gravità. L’hotel nel quale alloggiavamo era inagibile: pavimento curvo, acqua ovunque. Ho preso la valigia e i documenti e sono scappato, abbiamo dormito a bordo piscina per due notti.” Da un lato, dunque, la gioia per la Vorwerk International Award Night 2023, il premio alla passione della forza vendita, dall’altro la paura e il panico. La consegna dei riconoscimenti ma in maniera sobria. “Non c’era più l’animo di fare questa festa. E’ stato allestito un piccolo palco nel deserto e la domenica abbiamo fatto rientro in Italia.” Quelle viste in Marocco sono immagini non facili da dimenticare: “La gente dormiva per strada- dice Giuseppe- c’era il caos totale. In hotel sono venuti a chiedere di donare il sangue. Era tutto un via vai di sirene, di ambulanze ed elicotteri.”