Il Tribunale di Agrigento, in accoglimento totale del ricorso d’urgenza avanzato nell’interesse dei genitori di un minore affetto da disabilità gravissime, ha ordinato al Comune di Agrigento il ripristino e, dunque, la “immediata e pronta assegnazione, in favore del predetto minore……di un assistente all’autonomia e alla comunicazione (Asacom) per 30 ore settimanali in ottemperanza al Piano Educativo Individualizzato (Pei), elaborato per il predetto minore per l‘anno scolastico 2024/2025”.
Nel caso di specie, il Tribunale della città dei Templi, in accoglimento delle argomentazioni del legale dei genitori, l’avvocato Calogero Petix, ha evidenziato che il Comune di Agrigento, nel disporre unilateralmente la riduzione delle ore di Assistenza all’Autonomia ed alla Comunicazione (Asacom) già disposte in favore del predetto minore dal Pei (Piano Educativo Individualizzato) per l’intero orario scolastico, ha posto in essere una condotta di discriminazione indiretta e con ciò avrebbe messo una persona con disabilità in una posizione di svantaggio rispetto ad altre persone normodotate.
Una decisione per ragioni di bilancio quale limite legittimo all’erogazione dei servizi in questione; così negando il diritto all’inclusione scolastica, reso invece operativo con il servizio, in favore degli alunni, da parte degli Assistenti alla Autonomia ed alla Comunicazione (Asacom). Il Comune di Agrigento è stato, altresì, condannato al pagamento della somma di 2.000 euro per ogni mese di ritardo nell’esecuzione del provvedimento di urgenza.
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