Una bufera, un inferno d’acqua, una tempesta. Da tutto questo Agrigento, alla fine, se n’è uscita , tutto sommato, “sana e salva”. Strade allagate, il crollo di una casa disabitata in centro storico, automobilisti bloccati e aiutati ad uscire fuori dai veicoli, nessun danno alle persone: questo è il racconto, in sintesi, di queste ultime giornate di maltempo che a pochi chilometri di distanza ha , invece, provocato danni seri, come a Sciacca. Ed è lo stesso sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, ad “ammettere” che, alla fine, è andata bene. “ Ci sono stati sì allagamenti- dice il primo cittadino- ma devo dire che non si sono registrati grossi danni. I proprietari dell’immobile crollato nel centro storico erano stati diffidati per ben due volte , lo scorso mese di settembre, ma non hanno ottemperato. Il fiume Akragas è stato monitorato ed è già in programma una seconda campagna di pulizia”. Certo è che quando piove molto, diverse zone della città entrano in tilt, vedi viale Cannatello, Le Dune, via Dei Fiumi, lo stesso centro. Certamente, l’acqua caduta in questi giorni è stata “esagerata”, dal punto di vista del quantitativo. Quello che accade è che tutta quell’acqua va a confluire nel sistema fognario, sia che questo sia una fognatura cosiddetta “bianca”, cioè con le sole acque piovane, o “mista”, dove confluiscono oltre alle prime anche i reflui domestici. Le reti hanno una “portata di progetto”, sono cioè pensate e costruite per far confluire una certa portata d’acqua al minuto. Quando le precipitazioni sono così intense accade che la portata meteorica, la quantità d’acqua che si riversa al suolo e confluisce nel sistema fognario, sia maggiore della portata di progetto. La fognatura in questo caso va in crisi, non riesce a fare defluire più acqua al minuto di quella per cui è stata progettata. Si verificano così gli allagamenti.
Agrigento, allagamenti al Villaggio Mosè: Il Sindaco Francesco Miccichè e il consigliere Gerlando Piparo chiedono un tavolo tecnico :
“Per la prossima settimana- dichiara Miccichè- è in programma un tavolo tecnico con chi di competenza, Aica, Genio Civile, protezione civile, per potenziare i sistemi di sollevamento, i sistemi di smaltimento e di pompaggio sono insufficienti”. E pare che questo sia dovuto anche al fatto che spesso sono nate prima le fognature, magari in aree scarsamente popolate, e poi quelle stesse zone sono state oggetto di fenomeni di urbanizzazione intensa.