See whatch: solidarietà a Carola arriva dalla dottoressa Carmen Sferrazza. Il medico ha lavorato a lungo al pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Era il periodo di piena emergenza sbarchi. I migranti arrivavano al pronto soccorso e Carmen tra mille emergenze doveva prendersene cura.
“Tutti quelli che criticano l’azione di Carola Rackete e che sostengono lo abbia fatto per lucro o chissà per quale motivo, che ne sanno cosa vuol dire trovarsi faccia a faccia con i migranti?
Dice il medico che da qualche anno si è trasferita al Cervello di Palermo.
“Ho lavorato quattro anni ad Agrigento. Lì i migranti sbarcano tutti i giorni tutto l’anno. Nei quattro anni di lavoro lì ho visto tutto lo strazio che si poteva vedere. Vi racconto cose che per me erano irripetibili ma che è giusto che si sappiano, prima di criticare i gesti di benevolenza. I migranti spesso non hanno i soldi da dare agli scafisti per partire ma sono troppo disperati per restare“.
Sferrazza è dalla parte dei migranti, capisce cosa significa e racconta:
“Se vengono sorpresi senza soldi succedono loro cose orribili: le donne vengono violentate, gli uomini gambizzati. Un giorno ci è arrivato un ragazzo con un braccio amputato: era stata l’ascia di uno scafista. Ci è arrivata una donna incinta in coma e non capivamo perché: puzzava di petrolio ed era rimata ore sotto stiva nascosta, lei e il suo bambino mai nato. ovviamente morta. Ci è arrivato un giovane ragazzo con 2 di emoglobina: deceduto da lì a poco. Se solo vi foste trovati faccia a faccia con questo schifo tanto da mancarvi il fiato vi guardereste bene dal criticare il gesto di Carola. Per il resto… ci pensa Dio“.
Il gesto forse più eclatante di questa vicenda non è servito a far dissociare la dottoressa dalla condotta irresponsabile della Rackete. Il medico ha assolto la ragazza ma non per questo dimenticato che i finanzieri hanno rischiato la vita nel cuore della notte quando si sono visti quel bestioni da 600 tonnellate avvicinarsi in modo così prepotente. Intanto si terrà ad Agrigento l’udienza di convalida per Carola Rackete, mentre il Giurista conferma, la nave è da guerra
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