Comunicato stampa del 25 gennaio 2017
Mi corre l’obbligo morale, nei confronti della città, di fare chiarezza in ordine alle recenti dichiarazioni dell’assessore allo Sport del Comune di Agrigento Giovanni Amico sulla carenza di documentazione, circostanza, che gli avrebbe impedito di far decollare la trattativa con il gruppo imprenditoriale romano “interessato” all’Akragas.
Voglio innanzitutto premettere che non è mia intenzione alimentare nessuna polemica, tantomeno con Giovanni Amico con il quale mi lega un profondo e sincero sentimento di amicizia e stima, e al quale va tutta la mia gratitudine per essere da sempre stato attento alle problematiche di questa società e sempre disponibile, e presente in prima persona, nel corso di questi anni.
Con l’assessore Amico, durante le festività natalizie, ci sono state delle interlocuzioni, durante le quali, viste le mie grida d’allarme, si è reso disponibile a riprendere e ad intavolare delle trattative con un gruppo imprenditoriale romano che si era detto potenzialmente interessato all’Akragas.
Nei primi giorni di gennaio, gli uffici amministrativi, hanno iniziato ad inoltrare, per il tramite dell’assessore Amico, la documentazione ufficiale che, lo scorso 22 novembre 2016, in occasione delle verifiche periodiche disposte dalla CO.VI.SO.C. (Commissione Vigilanza Società Calcistiche) era stata depositata presso il suddetto Organo Federale ovvero, il bilancio al 30 settembre 2016, il prospetto per la determinazione del rapporto RI (Ricavi-Indebitamento) e il prospetto per la determinazione degli indicatori di Fair Play Finanziario utile al calcolo: dell’indicatore di liquidità, dell’indicatore di indebitamento riferito all’esercizio in corso (1° semestre 2016) comparato con i dati risultanti dagli ultimi 3 bilanci approvati (2013-2014-2015<tel:2013-2014-2015>) e dell’indicatore del costo del lavoro allargato.
Successivamente, l’assessore Amico, fece sapere, che il rappresentante del gruppo romano, che stava valutando la documentazione, avrebbe avanzato ulteriori richieste di approfondimento abbastanza impegnative da ultimo l’aggiornamento del bilancio sino alla chiusura dell’esercizio, oltre ad esaustivi chiarimenti in ordine alle voci più rappresentative e ad una dettagliata elencazione dei contratti passivi in essere riferiti a calciatori e staff tecnico. Come atto di prontezza si è proceduto ad inviare il dettaglio mensile dei contratti con i tesserati, come risultante dal deposito in Lega, unitamente allo sviluppo del costo del lavoro complessivo (tesserati e personale dipendente) comprensivo degli oneri sociali e dei costi delle retribuzioni differite.
Purtroppo, se non ci sono stati i tempi a disposizione per attuare le operazioni di due diligence che tipicamente ricorrono in occasione di acquisizioni societarie, non è colpa di nessuno.
Ci tengo a ribadire e a sottolineare, a costo di apparire ridondante, che la società ha messo a disposizione tutta la documentazione ufficiale che ad oggi sussiste perché depositata presso gli organi federali, e si è unicamente astenuta dall’offrire in comunicazione, situazioni contabili di periodo provvisorie, suscettibili di potenziali oscillazioni delle voci di bilancio in formazione, che, come è ovvio, qualsiasi società compie nei primi mesi dell’anno successivo.
Se quindi la trattativa non è mai decollata allora il motivo, magari, deve ricondursi al fatto che, l’interessamento del gruppo imprenditoriale romano, sia sempre rimasto un interessamento in astratto, atteso che, dopo aver visionato la documentazione ufficiale, offerta in comunicazione (sebbene riferita al 30 settembre 2016 e precedenti) non c’è mai stata una richiesta di contatto nemmeno telefonica.
Ricordo a tutti che due anni addietro quando è andata in porto la trattativa con Marcello Giavarini, il suo rappresentante Peppino Tirri, è stato personalmente presente nel club visionando documenti, riportando informazioni all’investitore, dimostrando così l’interessamento in concreto che ha poi portato, in breve termine, all’acquisizione del pacchetto azionario di maggioranza e che inoltre si è svolto tutto nel mese di maggio/giugno quando già i bilanci erano stati depositati. Penso comunque che questo non sia il momento adatto a polemizzare o accusare, ma bisognerebbe stare uniti per potere risolvere, se possibile, il momento drammatico che sta attraversando questa società ed attivarsi per uscirne nel migliore modo possibile.
Il Presidente
Silvio Alessi
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