Avevano registrato e fatto circolare sui social network, un video in cui raccontavano, davanti ad un locale della movida agrigentina, del loro rientro dalla cosiddetta “zona rossa”, a pochi giorni dal primo lockdown nazionale del marzo dell’anno scorso. Immagini diventate virali, e che avevano sollevato agguerrite polemiche.
Protagoniste due ragazze, di 35 e 21 anni che denunciate per procurato allarme, in un primo momento, erano state condannate con la formula del decreto penale che non prevede un vero e proprio processo almeno nella prima fase. La ventunenne aveva deciso di pagare una somma di denaro per estinguere così il reato.
La trentaseienne C.D.S., di Favara, ha invece impugnato il provvedimento, e ha chiesto il giudizio abbreviato. A conclusione del processo, ieri, è stata assolta. La sentenza è stata emessa dal Gup del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, che ha scagionato completamente la donna.