LICATA. Il Comune di Licata dovrà consentire l’accesso agli atti sulla gestione rifiuti all’associazione “A testa alta”. Il responsabile della prevenzione della corruzione, ha infatti accolto il reclamo proposto dall’associazione che aveva “appellato” la decisione del responsabile dell’ufficio “Accesso” sul diniego degli atti.
L’istanza tuttavia era stata rigettata perché – era stato motivato “dovrebbe preliminarmente essere eseguita una serie numerosa di notifiche ai controinteressati, in quanto trattasi di documenti riguardanti terzi e che potrebbero eventualmente ledere il diritto alla privacy” e con l’affermazione – ritenuta sorprendente da parte dell’associazione – secondo cui “da una verifica verbale eseguita presso l’Ufficio mandati di questo Ente, risulta che gli stessi non riportano informazioni diverse rispetto a quelle già di conoscenza dell’associazione”.
La vicenda è questa: nel mese di ottobre 2017, l’associazione A testa alta, aveva anche formalmente chiesto all’ex commissario straordinario del Comune, Maria Grazia Brandara, di avviare una indagine conoscitiva al fine di accertare i costi sostenuti dal Comune di Licata per la gestione dei rifiuti, ivi compresi quelli conseguenti all’ordinanza contingibile e urgente n. 60 del 6 ottobre 2016, quelli relativi ai compensi corrisposti al personale della società Dedalo Ambiente, ai pagamenti eseguiti per noli, manutenzione e carburante mezzi, nonché di accertare anche i costi conseguenti al rapporto di partecipazione societaria in essere tra il Comune di Licata e la predetta Dedalo Ambiente. L’analisi, condotta nella prima fase sulla base dei soli atti pubblicati nel sito istituzionale dell’Ente, avrebbe dovuto proseguire con l’acquisizione di ulteriore documentazione mediante accesso civico generalizzato.
Così, il 21 marzo scorso, con un’articolata istanza nella quale si è dato anche conto dello studio in corso e delle iniziative promosse anche in sede giudiziaria, l’associazione ha formalmente chiesto al Comune il rilascio di copia dei mandati di pagamento emessi al fine della corresponsione degli importi indicati nelle circa centocinquanta determinazioni dirigenziali richiamate nelle tabelle trasmesse all’Ente. Ma ha ricevuto un diniego. Si è quindi rivolta al responsabile della prevenzione della corruzione del Comune di Licata, Giovanna Italiano, che ha accolto il reclamo proposto dall’associazione “A testa alta” contro il diniego, opposto dall’Ufficio per le relazioni con il pubblico – settore “Accesso”, alla richiesta di accesso ai mandati di pagamento relativi alla gestione rifiuti. In sostanza, anche all’associazione è stato riconosciuto “lo stesso diritto – delle domande di accesso – che hanno giornalisti e organi di stampa”.