Sono stati sgomberati dall’immobile fatiscente in cui da tempo vivevano in una situazione di assoluto degrado, in via Boccerie a pochi passi della via Atenea, nel centro storico di Agrigento, senza servizi e persino senza finestre. Due conviventi agrigentini sono finiti in mezzo alla strada. Una comunità di Favara ha preso a cuore la vicenda e ha deciso di offrire loro ospitalità. E’ stato il Centro di salute mentale di Agrigento, che aveva in cura da tempo la donna, affetta da disabilità psichica, a chiedere al Tribunale di Agrigento la nomina di un amministratore di sostegno.
Il giudice ha nominato l’avvocato Monica Malogioglio che, di concerto con i servizi sociali del Comune, su incarico del Tribunale, ha sollecitato un sopralluogo presso l’alloggio dove la donna ed il convivente vivevano da tempo.
Al sopralluogo è emerso che l’abitazione, in realtà altro non era che un magazzino privo di finestre e utenze idrica ed elettrica e pieno di spazzatura, al piano terra di uno stabile che è stato ritenuto dal personale dell’Asp, in pessime condizioni igienico – sanitarie, e pertanto, da considerarsi inagibile. Il Comune di Agrigento ha notificato un’ordinanza di sgombero immediato. Grazie ad una comunità di accoglienza, con sede a Favara, che ha dato la disponibilità all’accoglienza, è stato possibile disporre il ricovero della donna disabile e sbarrare completamente l’alloggio.
“La vicenda rappresenta un esempio di positivo rapido intervento sociale sul territorio. Quando le istituzioni fanno rete – sostiene l’avvocato Malogioglio – si possono risolvere i problemi sociali del territorio, per questo ritengo che si debba dare adeguata attenzione al problema del pagamento delle rette alle comunità alloggio da parte dei Comuni e alla eliminazione delle liste di attesa”.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp