I giudici della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo hanno prorogato per altri sei mesi il sequestro dei beni dell’imprenditore agrigentino Marco Campione. La decisione nel corso del procedimento per discutere sulla confisca. Il sequestro è stato eseguito dalla Dia nel novembre del 2022. I sigilli sono stati apposti a beni immobili e mobili, ed ancora rapporti finanziari, due società, e alla partecipazione in altre sei società, tra le quali “Girgenti Acque”.
L’imprenditore avrebbe trasformato la società, che doveva servire a gestire il servizio idrico, e la “gemella” Hydrotecne, in strumenti asserviti ai suoi interessi, come in vere e proprie “botteghe”.
L’ex patron di “Girgenti “Acque”, poi fallita, è stato rinviato a giudizio nell’ambito dell’operazione “Waterloo”, che ha smantellato il cosiddetto “sistema Campione”, una vera e propria “rete” di professionisti, politici, pubblici funzionari, uomini delle istituzioni, e delle forze dell’ordine, corrotti, con la distribuzione di posti di lavoro, e incarichi per familiari e amici.
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