Dal 14 gennaio a 22 marzo scorso in provincia di Agrigento su 7.204 tamponi processati al mondo scolastico, 47 quelli risultati positivi. C’è un però: nell’agrigentino sono stati effettuati anche meno tamponi rispetto ad altre realtà. Ci sono pareri contrastanti soprattutto tra i genitori: c’è chi insiste affinché le scuole rimangano aperte, chi, al contrario, ne invoca la chiusura. Ma c’è un dato che emerge, aldilà di qualsivoglia volontà: “La scuola in Sicilia è un luogo sicuro, dove il virus non si diffonde”. Lo ha detto l’assessore regionale Roberto La Galla. In poco più di due mesi, sono stati effettuati oltre 218mila tamponi su docenti e studenti (poco più di un terzo del totale). Il risultato dello screening di massa ha evidenziato 1.112 positivi (pari allo 0,50 per cento). A Caltanissetta, su 11.296 tamponi 55 i positivi, Catania, 48.669 test 242 positivi, Enna, 123 casi su 13.743 tamponi, Messina, 15.548 test e 81 positivi , Palermo, 55.870 tamponi e 160 casi, Ragusa, 58 positivi su 15. 341 tamponi , segue Siracusa, 21221 test e 94 casi e Trapani, 29.206 tamponi e 252 positivi. “Quello siciliano, quindi, è un modello da portare a esempio anche nel resto d’Italia. Siamo una delle pochissime regioni nelle quali, infatti, gli studenti stanno proseguendo la didattica in presenza e, come sottolineato dal ministro nei giorni scorsi, siamo la prima Regione per l’attività sanitaria dedicata alle scuole”, ha detto l’assessore regionale all’Istruzione, Lagalla.
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