Parte adagio il ritorno della didattica in presenza nelle scuole del capoluogo. Un momento particolarmente difficile da gestire, visto il quadro davvero complicato tra studenti positivi e personale che scarseggia per via delle quarantene. Non ci sono “situazioni standard o univoche”, fanno notare i dirigenti, con studenti in presenza a macchia di leopardo un pò in tutti gli istituti della città. Al Liceo Politi, tre plessi e più di 1.600 studenti hanno rinviato ad oggi il ritorno tra i banchi.
Scuole aperte, rappresentati di istituto in prefettura.
Nella giornata di ieri solo una quarantina erano in classe. “Prima di tornare tra i banchi – spiega il presidente della consulta provinciale Luca Gambino – abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con il Prefetto, da cui abbiamo avuto rassicurazioni sulla questione normativa. Un passaggio – aggiunge – che insieme agli altri rappresentanti, Giuseppe Vella dell‘istituto Politi di Agrigento e Giuseppe Maria, rappresentante del Liceo Leonardo di Agrigento- abbiamo ritenuto necessario prima di poter decidere per il rientro in classe. Ora bisogna andare avanti con le vaccinazioni e tutti dobbiamo dare il nostro contributo per una scuola in sicurezza”.
A rassicurare sulla ripresa ci ha pensato anche la dirigente del Politi Santa Ferrantelli: “Da oggi – afferma – i ragazzi torneranno in presenza, è chiaro che la situazione della pandemia ci preoccupa e ci tiene in costante apprensione, ma è vero anche che dobbiamo attenerci alle normative e siamo pronti ad accogliere la ripresa delle lezioni”.
Al netto di paure, preoccupazioni e tanti genitori che hanno preferito lasciare i figli a casa in via precauzionale, il rientro in presenza nelle scuole del capoluogo, è stato caratterizzato da diverse falle. “È chiaro – afferma la preside del Liceo Scientifico Leonardo Patrizia Pilato – che nelle classi le presenze sono ancora a macchia di leopardo per positivi e quarantena, masostanzialmente la ripresa v’è stata. Rispetto all’ammutinamento paventato dopo un lungo colloquio con me, i ragazzi hanno optato per rientrare a scuola”.
Nelle aule sino al 40% di alunni e liceali assenti.
La dirigente del Fermi di Agrigento, Elisa Casalicchio denuncia un calo degli studenti in presenza pari al 40%. Situazione simile nelle scuole medie ed elementari. “Nella scuola secondaria – fa sapere la dirigente dell’Istituto comprensivo Esseneto Brigida Lombardi – gli alunni sono quasi tutti in classe. Negli altri ordini di scuola (primaria e infanzia) vi sono più assenti. Le lezioni si stanno svolgendo regolarmente”. “In linea di massima – aggiunge Rosellina Greco, preside di Agrigento Centro – registriamo una frequenza regolare, un tasso di assenza più alto si registra nella scuola dell’infanzia”.
La didattica deve andare avanti.
L’ordinanza del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, abroga, da domani, l’articolo 2 dell’ordinanza del 7 gennaio scorso che concedeva ai sindaci di comuni in zona arancione la possibilita’ di chiudere le scuole con didattica in presenza e attivare la Dad. Lo ha deciso il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. Quindi non è più valida l’ordinanza del 7 gennaio scorso che concedeva ai sindaci di comuni in zona arancione la possibilità di chiudere le scuole con didattica in presenza e attivare la Dad. Diversi sindaci anche di città capoluogo avevano chiuso le scuole provocando ricorsi e decisioni del Tar che aveva ordinato la riapertura degli istituti.
La norma nazionale concede deroghe per la presenza a scuola solo ai comuni in zona rossa. L’art. 2 della precedente ordinanza di Musumeci diceva che nei territori dichiarati zona rossa o arancione e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta al rischio estremamente elevato di diffusione del covid 19, previo parere dell’Asp, il sindaco poteva adottare provvedimenti di sospensione totale o parziale delle attività didattiche con conseguente adozione della Dad. Da domani niente più Dad in zona arancione.
Più marcata la «fuga» dalle classi negli istituti comprensivi.
Malattie, 104 e congedi parentali hanno creato qualche disagio nell’istituto comprensivo Rita Levi Montalcini ed in particolare nel plesso della scuola elementare Montessori di San Leone, dove ieri mattina risultavano assenti alcuni insegnanti. Il Dirigente Luigi Costanza non ha potuto fare altro che prendere atto delle assenze e quando si tratta di un solo giorno non è possibile chiamare supplenti, anche se si sono trovate soluzioni interne con il personale presente che ha attuato il piano delle sostituzioni. “Sono certo che un po’ ovunque la situazione sarà la stessa: tante classi incomplete, insegnanti in malattia e genitori timorosi. Tuttavia – ha detto Luigi Costanza, preside dell’Istituto comprensivo più popoloso della città – la scuola deve andare avanti e da parte nostra stiamo facendo tutto il possibile per assicurare lezioni in presenza e in sicurezza. Le chiusure – ribadisce – servono poco se tutto resta aperto tranne la scuola e non credo di essere l’unico a dovermi confrontare con queste problematiche”. A far spazientire tanti genitori era stato il tran-tran di questi giorni, tra ordinanze di chiusura del sindaco e ricorsi al tar che lo sconfessavano.