Se in tutto il Paese l’inizio dell’anno scolastico è stato legato all’emergenza Covid, ad Agrigento c’è un problema in più: la situazione degli edifici scolastici.
Mentre ascoltiamo messaggi rassicuranti per tranquillizzare l’opinione pubblica a pochi giorni dal voto, leggiamo al contempo sugli organi d’informazione la vicenda dell’istituto comprensivo Rita Levi Montalcini che non ha ancora ricevuto sostegno economico e logistico per risolvere il suo più grave problema, ovvero la carenza di aule.
Il Comune in questi giorni ha emesso un bando per il reperimento dei locali, ma i tempi perché si possano reperire e adattare non sono certo imminenti. Quindi? A pagarne le spese sono ancora una volta gli alunni e le loro famiglie, che invece se la prendono con l’amministrazione, che si è fatta trovare impreparata e con la direzione della scuola, che subisce passivamente questa situazione che non ha un tempo di scadenza.
Viene fatto notare che c’è una bella differenza tra quello che viene strombazzato e quello che viene vissuto e che se la scuola e il Comune, cominciano a dare messaggi di impreparazione o pressappochismo, allora è evidente che la società del domani sarà conseguenza di quanto sta avvenendo oggi mentre la città, come al solito sta a guardare, come se non fossero affari suoi.