Il mini arsenale e la droga sono stati ritrovati nel corso di un’operazione dei carabinieri della Compagnia di Licata nell’abitazione e nel terreno di padre e figlio. Rinvenute sei pistole ed ancora un fucile, centinaia di proiettili e cartucce e una piantagione di marijuana. I due sono stati arrestati. Si tratta di Calogero e Vincenzo Giordano, rispettivamente di 60 e 30 anni, licatesi, entrambi braccianti agricoli. Il padre è accusato di detenzione illegale di armi e munizionamento comune e da guerra: Il trentenne di detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti. Dopo le formalità di rito la Procura di Agrigento ha disposto gli arresti domiciliari.
Gli indagati, ieri mattina, sono comparsi davanti al giudice del Tribunale di Agrigento Iacopo Mazzullo. L’arresto del giovane è stato convalidato, e il giudice accogliendo la richiesta del legale difensore, l’avvocato Antonio Ragusa, lo ha rimesso in libertà, senza applicargli alcuna misura cautelare. Il padre, anche lui difeso dall’avvocato Ragusa, attualmente resta ai domiciliari. Il giudice sulla posizione del sessantenne s’è riservato di decidere e lo farà nelle prossime ore. Il pm Cecilia Baravelli aveva chiesto per entrambi i domiciliari.
Trovato un mini arsenale nella disponibilità di Calogero Giordano. Nel corso dell’ispezione in casa e in un garage del sessantenne sono saltate fuori tre pistole calibro 38, altre due calibro 7,65, una calibro 22 e un fucile. Rinvenute anche 250 cartucce per pistole e fucili di vari calibri. In un terreno di contrada “Rosicalosso” in uso a Vincenzo Giordano è stata scovata una serra di marijuana. Ben 24 piante quasi pronte per la raccolta.
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